Calcio: il premio “Crescita Felice nello Sport”, promosso da Aics insieme ad Assoutenti, è stato assegnato ad Igor Trocchia, allenatore del Pontisola, team calcistico del Bergamasco. Ritirò la sua squadra vincente dal torneo giovanile dopo gli insulti razzisti a uno dei suoi giocatori, appena 13enne.

Ne abbiamo parlato a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus, con lo stesso Trocchia che ha spiegato le ragioni della decisione di ritirare la squadra: “E’ stato un gesto semplice per noi, avevamo fatto un percorso pedagogico ed era la conseguenza logica del percorso che avevamo fatto insieme. Li ho riuniti nello spogliatoio comunicando la mia voglia di andarmene, in quell’occasione mi hanno dimostrato di essere in grado di andare oltre un semplice torneo che stavamo per vincere.”

Cos’ha pensato quando ha ricevuto il premio?

“Sono molto onorato di aver ricevuto il premio Crescita Felice nello Sport, è un riconoscimento importante. Sapere che ci sono delle associazioni sensibili a questo argomento, e che condividono il mio modo di pensare e concepire lo sport, non possono che rendermi felice. In uno spogliatoio si ricrea quello che si crea nella vita di tutti i giorni: saper stare in un gruppo, divertirsi con gli altri, trovare le motivazioni. Dobbiamo essere educatori, non solo allenatori di calcio”, ha osservato Trocchia.

Da chi è stato insultato il giocatore della sua squadra?

“Da un avversario che probabilmente non aveva capito la gravità di quello che aveva fatto. La società Pontisola mi ha concesso di mettere al corrente i genitori del percorso pedagogico, di autovaluzione, stima di sé, coraggio, affettività. Tutto questo ha degli effetti sul sistema cognitivo dei ragazzi. E’ il modo per andare oltre il calcio. L’ambiente calcistico ha bisogno di serenità per esprimere il talento”, ha aggiunto l’allenatore Trocchia.

Come gestire le ambizioni dei genitori?

“Bisogna trovare il modo di smorzare le ambizioni delle mamme e dei papà, durante le partite e creare un’atmosfera più sana. La formazione pedagogica dei giovani sportivi è necessaria perché i fanciulli attraverso le varie fasi che si trovano a vivere possano trovare motivazioni nuove.”

 

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