Giocatore duttile, versatile, un jolly interessante e affidabile su cui contare. Luigi De Agostini ha fatto un’ottima carriera, toccando l’apice con la maglia della Juventus addosso. Cinque stagioni in bianconero in cui ha vinto una Coppa Italia e una Coppa UEFA. Tecnicamente dotato, era in grado di spaziare su tutta la fascia sinistra, da terzino a esterno di centrocampo. Un gran tiro dalla distanza, calciava spesso anche rigori e punizioni. Una caratteristica che gli ha consentito di segnare 33 reti tra i professionisti e di essere annoverato come uno dei difensori più prolifici del massimo campionato italiano. Nel suo curriculum anche una buona dose di convocazioni in Nazionale maggiore alla fine degli anni Ottanta. Per commentare il momento dei bianconeri e la prossima sfida, Juventus-Frosinone, De Agostini è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Juventus-Frosinone, De Agostini a Tag24
Contro il Frosinone, in casa, la Juventus deve dare una risposta al campionato e a tutti quei tifosi delusi che chiedono a gran voce l’allontanamento di Allegri. Il futuro del club è ancora un’incognita e questo doveva essere semplicemente un anno di ricostruzione, senza Coppe europee e con la strategia di puntare sui giovani. In mancanza di altre serie concorrenti però, a un certo punto i bianconeri avevano davvero pensato di poter competere con l’Inter per lo scudetto. Eppure il crollo delle ultime settimane e i passi falsi fatti contro Empoli, Udinese e Verona hanno obbligato la Juve a guardarsi più dietro che davanti, con il Milan ormai a un passo. Ora è il momento di ritrovare serenità e protagonisti che aiutino questa squadra ad uscire dalla crisi. Per commentare Juventus-Frosinone, De Agostini, che ha vestito la maglia bianconera per 5 stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Momento difficile per la Juventus che ora è chiamata a dare una risposta per uscire dalla crisi. Cosa si aspetta domani contro il Frosinone?
“Mi aspetto che la Juventus torni a vincere, senza tanti giri di parole. Ho sentito parlare anche di un eventuale cambio di modulo, ma non penso sia questo il problema. Io non sono l’allenatore dei bianconeri, mentre Allegri ha i suoi giocatori a disposizione, li vede tutta la settimana e saprà come farli scendere in campo domani. Mi fido di lui”.
E’ una crisi che dipende più che altro dalla testa?
“La Juventus è una squadra di qualità, ma dopo una serie di partite fatte bene e una serie di vittorie importanti, può capitare a tutti di inciampare. Ci sono squadre che affrontano la crisi all’inizio della stagione e non riescono ad ingranare; altre scoppiano quando si arriva quasi alla fine. Ai bianconeri è capitata adesso, quando abbiamo da poco superato la metà del campionato. Posso soltanto dire che mi auguro che il momento peggiore possa essere passato e che da domani si torni a fare risultato”.
Per lo scudetto resta il fatto che la Juventus sia ormai in ritardo. E’ già una corsa chiusa?
“Purtroppo arrivati a questo punto lo scudetto lo può perdere solo l’Inter. I punti di distanza iniziano ad essere tanti per tutti, non solo per la Juventus che comunque, fino a qualche settimana fa, era rimasta attaccata”.
Non ingrana soprattutto l’attacco bianconero. Cosa pensa di Chiesa e Vlahovic?
“Sono due ottimi giocatori e mi piacciono molto, ma i momenti no possono capitare a tutti. Hanno dovuto far fronte entrambi anche a qualche problema fisico. Spero che ora ne siano venuti fuori entrambi e che possano tornare ad essere protagonisti già a partire da domani”.
L’ultima cosa, la Juventus resta in corsa per la Coppa Italia: vincere il trofeo deve essere l’obiettivo stagionale?
“Assolutamente sì, vincere la Coppa Italia e tornare in Champions League per il prossimo anno. Questi erano gli obiettivi che il club si era già prefissato all’inizio dell’anno”.