Dl Agricoltura, la protesta di Alternativa Popolare e del segretario nazionale Stefano Bandecchi che guarda con molta attenzione su quanto ha deciso il ministro Lollobrigida e il Governo Meloni riguardo allo stop sull’installazione degli impianti fotovoltaici a terra nei terreni che hanno uso agricolo.

E il segretario nazionale di Alternativa Popolare Stefano Bandecchi prende posizione, e anche piuttosto severa: “Quanto ha deciso il Governo Meloni con quel decreto ha certificato, per l’ennesima volta, la sua totale incapacità di compiere scelte lungimiranti e intelligenti”. Una decisione che si dimostrerà deleteria andando più avanti, tanto che solo Coldiretti ha appoggiato la norma, anche perché, sono proprio loro che avevano chiesto un intervento da parte del Governo. E così, puntualmente, è arrivato.

Dl Agricoltura, Bandecchi non ci sta: “Quella sul fotovoltaico è una norma dannosa”

Una misura fatta in fretta e furia, anche se era nell’aria da tempo, ma che ha già generato non poche reazioni contrarie, soprattutto nelle aziende di settore, spaccando di fatto la situazione e e creando parecchie polemiche, anche perché l’approvazione del decreto agricoltura, oltre ad alcune misure, come i soldi all’Ilva di Taranto, mette limitazioni forti, se non quasi definitive, alla diffusione degli impianti fotovoltaici a terra nei terreni agricoli.

E secondo il segretario nazionale di Alternativa Popolare Stefano Bandecchi questa norma “è l’ennesima follia di questo Esecutivo che, pur raccattare il voto di qualche lobby, sceglie deliberatamente di ostacolare lo sviluppo del Paese introducendo limiti su un settore cruciale quale quello dello sviluppo energetico sostenibile“.

Per Alternativa Popolare e per Bandecchi agendo in questo modo si blocca di fatto “la diffusione del fotovoltaico e aumentando i costi per l’agri-fotovoltaico il Governo sta penalizzando non solo gli agricoltori, che attraverso l’installazione di pannelli possono ottenere introiti aggiuntivi fondamentali per il mantenimento e lo sviluppo delle loro attività, ma anche i cittadini italiani – che pagano con le loro tasche queste scelte scellerate – e in ultimo l’ambiente“.

Il parere e il giudizio di Stefano Bandecchi è durissimo e lo dice senza peli sulla lingua: “Se non ci fosse da piangere mi verrebbe da ridere. Ma come è possibile operare scelte così miopi? La malafede di questa norma è evidente, tanto che, sono sicuro, una volta passate le elezioni europee il Governo tornerà magicamente indietro annullando questa dannosa marchetta. Nel frattempo , tuttavia, il Paese avrà perso altro tempo nella strada dello sviluppo sostenibile per garantire alla premier qualche voto in più