Molti condomini sono muniti del servizio di portineria, molto utile per i condomini che hanno la possibilità di far affidamento su un portiere, al quale sono affidate diverse mansioni: è obbligato anche a ritirare i pacchi?

Molto spesso, il portiere ha anche il compito di ritirare e consegnare la corrispondenza dei condomini. In virtù di ciò, ci si domanda se rientra tra le sue mansioni anche il ritiro dei pacchi, considerando che si tratta di merci molto più ingombranti e pesanti, per i quali è anche richiesta la firma del destinatario.

Vediamo, quindi, quando è tenuto a ritirare i pacchi dei condomini.

Il portiere di un condominio deve ritirare i pacchi?

Può capitare di ritirarsi a casa e scoprire che il portiere non ha ritirato il pacco che si stava aspettando. Bisogna, però, chiedersi: il portiere condominiale deve ritirare i pacchi?

Il Codice Civile non elenca le mansioni che deve svolgere il portiere. Per avere i chiarimenti circa le sue mansioni basta rifarsi alla contrattazione collettiva di riferimento.

Il contratto collettivo che disciplina la portineria stabilisce che il portiere, tra i suoi compiti, adempia al ritiro e allo smistamento della posta. Si fa riferimento alla posta ordinaria, che contiene pacchi postali espressi e plichi a mano, indipendentemente dal corriere che ne effettua la consegna. Quindi, i portieri sono obbligati a ritirare i pacchi e consegnarli ai condomini.

Le regole sono un tantino diverse quando si tratta di posta straordinaria, ovvero quella per cui è richiesta anche la firma del destinatario. Il portiere, naturalmente, non può firmare per conto del destinatario.

In questo caso, i condomini devono rilasciare al portiere una delega con il quale lo autorizzano al ritiro della corrispondenza straordinaria. Inoltre, lo stesso condominio deve provvedere a fornirli un registro per le annotazioni sulle consegne.

Se per la posta ordinaria è sempre obbligato, nel caso della posta straordinaria, che può implicare anche il ritiro di pacchi di un certa portata, vi è tenuto solo se previsto esplicitamente nel contratto di lavoro o se accettato, su base volontaria, in un secondo momento.

Cosa succede se il portiere non ritira i pacchi?

Se il ritiro della corrispondenza, posta o pacchi, sia prevista dal contratto di lavoro, allora il portiere deve adempiere ai propri obblighi. In caso di inadempienza ingiustificata, allora rischia sanzioni disciplinari.

Come preciseremo anche nel caso della corrispondenza, il portiere non è comunque responsabile in caso di smarrimento o furto dei pacchi, qualora non avesse l’obbligo contrattuale o la relativa autorizzazione o delega al ritiro.

D’altra parte, non informare i condomini dell’arrivo dei pacchi e non compilare il registro con le annotazioni costituiscono comportamenti inadempienti.

Il portiere può rifiutarsi di ritirare la posta?

In alcuni casi, tra le sue diverse mansioni, il portinaio può avere anche quella di ritirare la posta e consegnarla ai condomini.

Qualora il portinaio, senza avere la delega, si rifiutasse di ritirare la posta, allora toccherà direttamente al destinatario recuperarla.

Senza delega, ovvero senza alcun tipo di vincolo o almeno che non vi sia esplicitamente previsto dal contratto, il portinaio non ha alcuna responsabilità o obbligo a ritirare la posta per conto dei condomini.

È obbligato a ritirare la posta solo se è stato delegato, ma non ha responsabilità in caso di furto o smarrimento della stessa, senza vincolo contrattuale.

Il condominio deve anche fornirgli un registro dove annotare le consegne ai destinatari, con la loro firma e quella del portiere, se viene delegato al ritiro della posta. In presenza di un obbligo contrattuale, la firma del portinaio attestante il ritiro della posta è obbligatoria.

Sempre sul tema dei condomini, si rimanda al seguente articolo: Chat condominiale: come usare correttamente i gruppi WhatsApp di condominio