Dopo il danno, anche la beffa per una coppia di coniugi francesi e la loro figlia di sette anni. La bambina è stata vittima di un presunto stupro da parte di una coetanea della stessa classe a Pantin, città nel dipartimento della Senna-Saint-Denis in Francia.

Una vicenda quantomeno surreale, in quanto l’istituto anziché tutelare la bambina oggetto di abusi, ha preferito allontanarle entrambe.

Francia, bambina di sette anni violenta ripetutamente coetanea a Pantin: cosa è successo

Secondo il racconto della madre, la studentessa è stata placcata in un bagno della scuola e costretta ad abbassarsi le mutandine senza il suo consenso, successivamente le sono state inserite a forza e ripetutamente due dita in gola.

Una storia da brividi, che i due genitori hanno immediatamente denunciato all’istituto, purtroppo invano.

Durante i primi controlli di un medico sulla piccola, è risultato un “prurito vulvare” (un disturbo caratterizzato dal forte senso di irritazione o formicolio alla vagina che provoca nel soggetto che ne soffre fastidio e bruciore) senza trovarne la causa scatenante.

Le minacce e la minimizzazione del problema

La bambina ha spiegato ai genitori che gli abusi sono accaduti almeno due volte prima che l’ex amica la smettesse e di non aver parlato prima perché minacciata dalla presunta bulla di percosse da parte sua e della famiglia.

La madre della giovane ha rivelato a Mediapart, che dalla storia si percepiscono tutti i “meccanismi della violenza sessuale“. Dopo un secondo controllo ancor più accurato del medico, viene trasmessa d’urgenza una relazione a riguardo al pubblico ministero, ma il preside minimizza la storia.

Il padre ancora sotto shock per il drammatico evento, si è detto “stupefatto” per le domande del preside e dei dipendenti della scuola:

“La prima cosa che vogliono sapere è a che ora è successo, se si trattava di scuola o di ricreazione. La direttrice della scuola insiste molto sull’orario, dicendoci che è parola contro parola, che si tratta di bambini. Ci viene detto che non possiamo separare i bambini, poiché ciò sarebbe visto come una sanzione quando spetterebbe ai tribunali decidere in base a loro. Ci viene anche offerto di cambiare la scuola di nostro figlio, se lo desideriamo”

Una sconfitta per i due genitori francesi

Una risposta da brividi per il papà, che invece di ricevere supporto, ha ricevuto il consiglio di cambiare scuola, alla ricerca di un istituto migliore. Una doppia sconfitta – almeno per ora – per i genitori, la figlia, il medico, le forze dell’ordine e tutte le persone che confidavano nell’aiuto del sistema scolastico.

Nei giorni a seguire, la vittima ha iniziato a soffrire di ansia e insonnia. I familiari avevano anche chiesto la possibilità di far seguire la bambina da uno psicologo, per carenza nel settore, gli è stato negato.