ROBERTA METSOLA QATARGATE – “Il Parlamento europeo va riformato, è la mia sfida: può essere un legislatore efficace e un faro della democrazia. Non voglio che accuse di corruzione, attribuite a un numero limitato di persone, gettino una luce cupa su un’istituzione“. Così, la Presidente dell’Europarlamento ha introdotto il suo discorso riguardo il peggiore scandalo della storia dell’istituzione.

In corso, c’è anche la polemica per i 140 regali ricevuti al suo ufficio e da lei assegnati ai registri del Parlamento. Le discussioni non sono sorte perché non li ha portati a casa e li ha lasciati lì, ma perché inizialmente aveva detto di aver spedito quei doni ai mittenti. Roberta Metsola, maltese, di 43 anni, con quattro figli piccoli, era stata eletta per il Partito Popolare dopo la scomparsa di David Sassoli, morto l’11 gennaio 2022.

Roberta Metsola Qatargate, gli scandali degli ultimi tempi

In una pausa degli incontri del World Economic Forum a Davos, Metsola ha precisato: “Al contrario di quel che è abituale e dovuto, ho dichiarato pubblicamente (quei regali, ndr). Ho preso quella decisione, la responsabilità è mia. Tutto quel che è stato ricevuto, è stato ricevuto dal Parlamento, ma ho fatto in modo che fosse a mio nome perché volevo prendere questa responsabilità personalmente“. Il fatto è stato visto invece, come l’ennesimo segno di una certa fragilità dell’istituzione, almeno agli occhi di chi non la conosce bene.

A far tremare gli animi però, restano gli scandali veri, ovvero le mazzette trovate in casa dell’europarlamentare socialista greca Eva Kaili, così come il pentimento dell’ex europarlamentare socialista italiano Antonio Panzeri e il coinvolgimento del Qatar e del Marocco. Nonostante si parli solo di qualche milione di euro, è scattato il timore nel palazzo sulla Place du Luxemborg a Bruxelles. È recente, inoltre, la notizia dell’ex guru delle criptovalute Sam Bankman-Fried che aveva versato illegalmente quasi 200 milioni di dollari ai membri del Congresso prima di fallire. A riguardo, si è esposta Roberta Metsola: “Quando lo scandalo è scoppiato, il 9 dicembre scorso, dovevo scegliere. Potevo dire che è una questione che ho ereditato e che accade sempre. Potevo lasciare che il tempo passare, senza prendere misure, ma non solo quel tipo di figura politica. Cerco sempre di capire quando ci sono questioni aperte, sfide o falle. E cerco di affrontarle”. E sul congresso americano:Penso che ogni speaker di ogni Parlamento eletto democraticamente dovrebbe fare lo stesso“.

Corruzione Qatar ed Europa, l’impegno della Metsola

Metsola fa riferimento ancora una volta, a una politica di responsabilità personale, quando gli viene chiesto se le scomode azioni aumenteranno lo scetticismo nei confronti dell’Europa, lei risponde: “Ci sarà sempre gente così, movimenti politici così e fa parte della realtà: esistono persone che guardano all’Europa come a un’entità che non le capisce. Personalmente sono per una politica capace di parlare una lingua comprensibile ai cittadini. Se non lo è, allora la responsabilità è mia. Come Presidente, mi assumo l’impegno di riformare un Parlamento europeo in cui ci sono vuoti da affrontare, dove la chiarezza va accresciuta e bisogna pretendere apertura: è ciò che porterò in avanti fino al 2024“.

Infine, sulla corruzione del Qatar per una possibile dichiarazione dell’Europarlamento, afferma: “Uno può usare questo argomento, certo. Abbiamo visto che il Parlamento può essere un legislatore molto visibile ed efficace, un faro della democrazia, dello stato di diritto. Quello che non voglio è che accuse di corruzione, attribuite a un numero limitato di persone, gettino una luce cupa su un’istituzione che lavora duramente. E per mettere a posto questa situazione dobbiamo chiudere le falle, rafforzare le regole e affrontare gli abusi. Mi darò da fare anche perché il lavoro positivo che svogliamo venga visto, capito, comunicato e concretamente avvertito dagli elettori“.