David Sassoli è morto Parlamento Europeo e Giornalismo in lutto

E’ scomparso nella notte il popolare giornalista e parlamentare italiano

 

David Sassoli è morto Parlamento Europeo e Giornalismo in lutto

David Sassoli se ne è andato. Il popolare esponente della massima istituzione politica europea e giornalista italiano è deceduto nella notte. Lo ha annunciato il suo portavoce, Roberto Cuillo. “Il Presidente del Parlamento Europeo si è spento alle ore 1.15 dell’11 Gennaio presso il C.R.O. di Aviano (PN), Italia, dove era ricoverato. Nelle prossime ore verrà comunicata data e luogo delle esequie”.

Sassoli era stato ricoverato presso il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (in provincia di Pordenone), struttura sanitaria friulana, dal 26 dicembre.

Il motivo dell’ingresso nella struttura sanitaria friulana è da riscontrare in una grave disfunzione del sistema immunitario. Tutto è avvenuto con il massimo riserbo, per parecchi giorni, durato fino a lunedì 10.

 

L’Italia del giornalismo e della rappresentanza politica perdono un impegnato elemento, che aveva fatto della forza del dialogo tra le nazioni e fra le istituzioni una delle caratteristiche dell’incarico del mandato di massimo dirigente parlamentare europeo. Un lavoro che in tempi recenti aveva annunciato in quel delicato ruolo di non voler proseguire. Rinunciando a una ulteriore candidatura.

 

Il percorso, umano e professionale, fatto di grande sacrificio

David Sassoli è nato il 30 maggio 1956 a Firenze. La moglie è Alessandra Vittorini. Padre di Livia e Giulio, si è sempre distinto, apprezzato, come giornalista e come scrittore.

La passione per il giornalismo è cominciato al quotidiano romano “Il Tempo” e con altri giornali meno reclamizzati. Fino all’opera professionale svolta con l’agenzia di stampa Asca.

Come tutti i giornalisti di razza è dotato di intuito. Che lo porta a essere testimone, in quel periodo, a Parigi, di un incontro non facile, da gestire. Quello tra il potente ministro Gianni De Michelis (Partito Socialista e “Doge” di Venezia) e il discusso Oreste Scalzone, elemento di Autonomia Operaia, in quel frangente rifugiato politico.

Nel 1985 David Sassoli entra in un altro giornale, nella redazione capitolina de “Il Giorno”. L’anno dopo diventa Giornalista Professionista (3 luglio).

Contribuisce a fondare “Articolo 21 liberi di…” movimento e gruppo culturale teso alla difesa della Liberta di Stampa. Segue per sette anni cronaca e politica per “Il Giorno”. E vive di persona la caduta del Muro di Berlino. E’ il 1989. 

La passione per il giornalismo televisivo e radiofonico le sviluppa dal 1992 come inviato per il TG3. Segue le vicende di Tangentopoli e le vicende legate alle stragi italiane. Collabora con Michele Santoro nelle trasmissioni “Il rosso e il nero” e in “Tempo reale”. 

Viene promosso a condurre “Cronaca in diretta” su Rai2 e in questo ha l’occhio lungo, il direttore di rete Carlo Freccero. Fino al 1998 quando dirige il rotocalco del TG1 “Prima – La cronaca prima di tutto”.

Il passo è breve, per diventare Inviato Speciale del Telegiornale della Prima Rete. Si merita la nomina di conduttore di entrambe le edizioni principi, quella delle 13.30 e quella delle 20.

Nel 2004 il giornalista fiorentino è eletto Presidente del battagliero sindacato Associazione Stampa Romana.

Quando il direttore è Gianni Riotta (2007) David Sassoli ottiene la qualifica di Vice Direttore del TG1 e responsabile delle seguitissime rubriche settimanali di approfondimento Speciale TG1 e TV7.

Da conduttore del TG1 ha ottenuto grande popolarità. Giornalista della rete ammiraglia della RAI aveva conseguito il ruolo di Vice-Direttore.

Nel percorso di giornalista e commentatore politico ha messo insieme opere fatte di tenacia e ricerca, di inchiesta e profonde considerazioni. E’ il caso di “Il potere fragile. I Consigli dei Ministri durante il sequestro Moro”.

Diverse generazioni di studenti hanno ipotizzato la scelta di fare il giornalista grazie alla sua maniera pulita e asciutta di raccontare le notizie. Qualità accompagnate da una sana determinazione e grinta. Sciorinate con la stessa puntualità utilizzata nella diffusione degli argomenti più complicati.

Il David Sassoli giornalista ha dimostrato il suo talento e un bel rapporto con i telespettatori. Espresso con uno stile proprio gradito, al grande pubblico.

La scelta dell’impegno in politica con l’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici lo ha portato all’elezione ad Europarlamentare nel 2009. E a diventare il Presidente del Parlamento Europeo, il 3 luglio 2019.

 

Da esponente europeo la medesima decisione del piccolo schermo

David Sassoli ha saputo traghettare la considerazione e la stima del grande pubblico con grande continuità, ammirevole in questo, dal mezzo televisivo alla sede istituzionale. Da parlamentare d’Europa prima, da Presidente del Parlamento Europeo, poi. E gli italiani lo hanno ricambiato, mostrando di gradire.

Perché, divenuto rappresentante italiano in sede internazionale, ci ha voluto e saputo mettere la faccia, contro gli egoismi e i nazionalismi, da antifascista convinto qual è stato. Da capace rappresentante della memoria di fiorentino e di italiano, contro le derive o le striscianti tentazioni nazionalistiche emerse negli ultimi tempi.

 

I primi messaggi notturni sui social 

Da stanotte sono tante, le manifestazioni di affetto nei confronti di David Sassoli. Che si stanno sviluppando con il passare dei minuti. Arrivano da amici, italiani ed europei, colleghi del Partito Democratico e rappresentanti di tutto l’arco parlamentare. Questo per quanto David Sassoli ha saputo costruire sul piano dei rapporti umani. Tanto da giornalista quanto nei due lustri che hanno visto il suo lavoro in sede europea.

Tra i primi messaggi di cordoglio sui social quello di Gina Di Liegro, nipote di Monsignor Luigi. Che è stato uno dei simboli più forti dell’accoglienza dei poveri da sempre impegnato nella rappresentanza delle fasce più deboli a Roma.

 

L’ultimo messaggio 24 ore prima

L’ultimo messaggio David Sassoli lo aveva pubblicato su Twitter 24 ore prima di andarsene. Era dedicato alla prematura scomparsa di Silvia Tortora, figlia di Enzo, conduttore RAI e simbolo della più oscena ingiustizia nella storia della Repubblica Italiana, e sorella di Gaia, Vice-Direttore del Telegiornale di La7.

«Il mio cordoglio per la prematura scomparsa di Silvia Tortora. Una vita spesa per il garantismo, per la memoria del padre Enzo, vittima di malagiustizia, per un Paese più maturo e più civile».