08 Feb, 2025 - 13:41

Zelensky apre all’accordo: terre rare in cambio di garanzie di sicurezza per l’Ucraina

Zelensky apre all’accordo: terre rare in cambio di garanzie di sicurezza per l’Ucraina

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha recentemente proposto un accordo che legherebbe gli aiuti statunitensi all’Ucraina alla fornitura di terre rare. Questa richiesta ha sollevato interrogativi sul futuro del sostegno occidentale a Kiev, in particolare alla luce dell'approccio differente rispetto all’amministrazione Biden. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha risposto alla proposta sottolineando la necessità di ottenere garanzie di sicurezza in cambio di qualsiasi intesa.

Zelensky di fronte a una scelta: aiuti in cambio di terre rare

Il presidente statunitenseTrump ha recentemente espresso l'idea di assicurare aiuti a Kiev in cambio di terre rare. Mentre l’amministrazione di Joe Biden è stata la principale alleata dell’Ucraina nella guerra contro la Russia, già durante la campagna elettorale erano stati sollevati timori su un'eventuale fine degli aiuti a Kiev durante l’amministrazione Trump.

Donald Trump ha infatti dichiarato più volte la propria intenzione di porre fine alla guerra in tempi piuttosto brevi. Anche se non è ancora ben definita la soluzione proposta dal tycoon e dalla sua squadra, si tratterebbe di un negoziato tra le parti. Dopo l’insediamento di Trump, si aprono due questioni. La prima riguarda gli incontri tra Trump e i leader ucraino e russo. Non è stato ancora reso noto un calendario per eventuali colloqui. La seconda, invece, è la continuità degli aiuti a Kiev. Il presidente ha già firmato un ordine esecutivo per bloccare gli aiuti statunitensi ma, come annunciato dai funzionari ucraini, questa mossa riguarda soprattutto gli aiuti umanitari e non incide su quelli militari e sulle forniture di armi.

Il sostegno degli alleati occidentali, in particolare quello di Washington, si è rivelato fondamentale per la capacità bellica di Kiev, come sottolineato in diverse occasioni anche dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Nell’ultimo anno, gli alleati hanno inviato gli F-16 all’Ucraina e, negli ultimi mesi della sua presidenza, Biden ha approvato l’utilizzo di missili a lungo raggio da parte del paese.

Mentre la guerra in Ucraina si avvicina al terzo anno di combattimenti, Donald Trump ha chiesto a Kiev la fornitura di terre rare e altri minerali come condizione per il proseguimento degli aiuti. Si tratta di materiali essenziali per le tecnologie avanzate e l’elettronica di consumo, sempre più cruciali per la produzione mondiale.

L’idea ha colto di sorpresa l’opinione pubblica ma era già stata menzionata nel piano di guerra di Zelensky. Il piano del presidente ucraino per raggiungere una pace giusta ed equa, presentato ai leader dei paesi partner di Kiev, riguarda sostanzialmente l'appoggio dei propri alleati. In cambio, Zelensky propone di aprire le risorse minerarie essenziali del suo paese agli investimenti degli alleati.

Accordo sulle terre rare: la mossa di Zelensky

Il presidente Zelensky ha risposto alla recente proposta di Trump in un’intervista esclusiva a Reuters. Ha ribadito, inoltre, la necessità di ottenere garanzie di sicurezza dai partner occidentali prima di poter discutere qualsiasi accordo.

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Se stiamo parlando di un accordo, allora facciamolo, siamo solo a favore.

Reuters evidenzia inoltre le vaste risorse minerarie dell'Ucraina. Come riferisce l'agenzia, Zelensky ha illustrato i numerosi giacimenti del paese tra cui un’ampia area a est ricca di terre rare. Ha ricordato che l’Ucraina possiede le più grandi riserve europee di titanio e oltre a ingenti riserve di uranio. Queste risorse sono importanti rispettivamente per i settori aerospaziale e della difesa e per l’energia nucleare e gli armamenti. 

I principali giacimenti di titanio si trovano nell'Ucraina nordoccidentale, attualmente al riparo dai combattimenti. Zelensky ha tuttavia precisato che meno del 20 per cento delle ricchezze del paese, incluse circa la metà delle terre rare, è attualmente sotto occupazione russa. 

L’avanzata russa nell'Ucraina meridionale

Durante il 2024, l'esercito di Kiev è avanzato nell'Ucraina meridionale. Prosegue il lento avvicinamento delle forze russe a Pokrovsk, città nota come hub logistico e porta verso l’ovest del paese, in direzione della regione di Dnipro. Zelensky, infatti, ha sottolineato l’importanza di un accordo sugli aiuti che si rivelerà reciprocamente vantaggioso:

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Dobbiamo fermare Putin e proteggere ciò che abbiamo: la ricchissima regione del Dnipro, nell'Ucraina centrale.
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Nazlican Cebeci
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