Il 2022 è stato molto importante per il mercato immobiliare italiano, registrando una crescita significativa sia nel settore non residenziale che in quello residenziale. Su tale questione, il Rapporto Immobiliare 2023 dell’Osservatorio OMI dell’Agenzia delle Entrate e dell’Associazione Italiana Leasing (Assilea), ha offerto una panoramica dettagliata dei trend di mercato e degli sviluppi chiave del 2022, sottolineando anche le differenze con il 2021, focalizzandosi prevalentemente sulle variazioni, i cali e gli incrementi.

Mercato immobiliare 2022: settore non residenziale (uffici, negozi e immobili produttivi)

Il settore non residenziale ha riscontrato una crescita robusta nel 2022, con l’acquisto di oltre 68 mila proprietà tra uffici, negozi e immobili produttivi. La valutazione di queste transazioni ha superato i 18,2 miliardi di euro, con un aumento dell’8,5% rispetto al 2021.

Uffici

Nel 2022, la vendita di uffici è cresciuta del 7,6%, con oltre 13 mila unità vendute. La crescita è stata più evidente nelle aree del Nord Ovest e del Centro, con un incremento del 27,9% nel valore di scambio.

Negozi

Circa il 30% delle transazioni a livello nazionale ha riguardato i negozi, con la regione del Nord Ovest che ha registrato la concentrazione più elevata. Il Sud e le Isole hanno mostrato i tassi di crescita più significativi, rispettivamente del 8,1% e 9,4%.

Immobili Produttivi

Il settore produttivo ha visto la vendita di oltre 16mila unità, con una crescita del 6,9%.

I dati sui contratti di leasing

Nel 2022 sono stati siglati 3.105 contratti di leasing immobiliare, per un valore complessivo di 2,8 miliardi di euro. Sebbene la situazione economica internazionale non fosse del tutto favorevole, sono stati evidenziati segnali positivi, in particolare per il settore immobiliare in costruzione (+5,6%) e per certe aree geografiche come il Centro Italia (+12%) e il Nord-Est (+1,3%).

Mercato immobiliare 2022: settore residenziale (abitazioni e mutui ipotecari)

Il mercato immobiliare residenziale ha continuato a mostrare segni positivi nel 2022, con oltre 784 mila transazioni, per un valore complessivo di quasi 123 miliardi di euro.

Le Regioni con maggiori compravendite

Le regioni del Sud e le Isole hanno evidenziato i tassi di crescita più alti, rispettivamente del 7% e 9%. La Lombardia si è confermata come la regione con il maggior numero di transazioni, mentre l’Umbria ha registrato il tasso di crescita più elevato, con una crescita del 14%. Bene anche la Basilicata (+12,6%) e il Molise (+10,7%), mentre tra le città spicca Milano (+6,1%), seguita da Torino (+5,9%) e Bologna (+3,4%).

Nuove Costruzioni e Ristrutturazioni

L’attività edilizia ha mostrato un forte dinamismo nel 2022, grazie al rilancio dei programmi di costruzione di nuove abitazioni e di ristrutturazione. L’incremento delle nuove costruzioni è stato particolarmente evidente nelle regioni del Centro e del Nord-Est, con un aumento rispettivamente del 11% e del 9%.

Le ristrutturazioni, sostenute da incentivi statali come il Bonus Casa e il Superbonus 110%, hanno mostrato un incremento del 12% a livello nazionale, con un picco del 15% registrato nelle regioni del Sud e delle Isole.

Mutui Ipotecari

Nel 2022, le banche italiane hanno erogato oltre 150 miliardi di euro in mutui ipotecari, registrando una crescita del 9,5% rispetto all’anno precedente. Questa crescita è stata alimentata da tassi di interesse storici estremamente bassi e da una domanda robusta per l’acquisto di case. Al Sud (2,75%) e al Centro (2,59%) si registra il tasso medio più alto, mentre il tasso più basso figura nel Nord Est (2,31%). In media, aumenta la durata dei mutui (24,8 anni), mentre la rata media mensile viaggia attorno a quota 623 euro.

In merito all’accessibilità ai mutui, stando ai dati dell’Affordability Index elaborato dall’Ufficio Studi dell’ABI, nel 2022 l’indice resta ancora alto, sebbene si registra una piccola riduzione rispetto al 2021, a causa della decisione della BCE di alzare i tassi di interesse. La tendenza segnalata nel 2022 sembra proseguire anche nel 2023, almeno stando ai dati dei primi mesi 2023.