Bernardo Rossi è scomparso: l’uomo di 61 anni, indagato a Verona per aver nascosto il cadavere della madre per anni allo scopo di intascarne la pensione, risulta irreperibile. Nessuno sa nulla di dove sia, il suo telefono risulta spento, la casa di famiglia è sotto sequestro. Né i vigili né il suo avvocato d’ufficio hanno sue notizie dallo scorso venerdì 26 maggio. Ultimi a vederlo, gli agenti della polizia locale di Verona, che hanno notificato gli atti d’accusa nei suoi confronti. L’uomo si era presentato spontaneamente in caserma.

Una vicenda dai contorni macabri, che dà adito a un nuovo, clamoroso colpo di scena. Che fine ha fatto il signor Rossi, indagato per truffa ai danni dello Stato e occultamento di cadavere? Il Corriere di Verona ha tentato di ricostruire gli ultimi luoghi frequentati dal 61enne. Al Pony Club Veronese, che il Rossi frequentava, non si fa vedere da mercoledì scorso, il 24 maggio. Il presidente dell’associazione, Giambattista Moscheni, lo descrive come una “persona normalissima, gentile, disponibile, sempre pronta a dare una mano”. La pensano tutti allo stesso modo, a cominciare dai vicini di casa, le persone che più spesso, quasi tutti i giorni, lo incontravano. Una vicina, in particolare, considera la notizia “scioccante”.

Sono qui in affitto da due anni ma la signora non l’ho mai vista. Vedevo il figlio… persona tranquilla, salutava sempre. L’ultima volta l’ho visto tre, quattro giorni fa. Usciva sempre solo, ogni tanto in auto…

Verona, occulta il cadavere della madre per intascarne la pensione: chi è Bernardo Rossi, ex titolare di una ditta di marketing

Il 61 anni lavorava in casa: in passato era stato il titolare di una ditta di marketing, ormai non più attiva. Gli investigatori parlano di una persona benestante, proprietario di immobili. Ciononostante questo non gli ha impedito, secondo l’accusa, di occultare i resti della povera madre per cinque, lunghi anni. Secondo i rilievi, Helga Maria Enghbarth sarebbe morta nel 2017. Per tutto questo tempo l’uomo avrebbe continuato ad intascarne la pensione.

Un individuo assolutamente al di sopra di ogni sospetto: nessuno avrebbe mai scoperto l’oscura vicenda, se non ci fosse stata quella improvvisa perquisizione dello scorso 25 maggio. Quando la polizia municipale ha fatto irruzione in quell’appartamento in via Marco Polo 5, nel capoluogo veneto, lo spettacolo è stato agghiacciante. I resti della signora Enghbarth erano in un sacco della spazzatura, appoggiato su quello che era stato il suo letto.

Adesso, chi indaga dovrà approfondire come sia possibile che nella palazzina di via Marco Polo nessuno abbia sospettato di niente per tutti questi anni. Un mistero già abbastanza intricato, se non fosse che ora bisognerà anche capire che fine abbia fatto Bernardo Rossi.