Al triplice fischio della sfida Champions col Milan gli occhi di molti erano puntati su di lui, tra i protagonisti più attesi come spesso accade in ogni derby. Hakan Calhanoglu ne era consapevole fin da subito: d’altronde la scelta di passare dal Milan all’Inter, per altro a parametro zero, è una di quelle decisioni destinare a fare rumore.

Storie di calcio e mercato, storie di campo. Era l’estate del 2021: il turco, al termine di una lunga trattativa non rinnova con i rossoneri, ma decide di proseguire la sua carriera sempre a Milano, sponda nerazzurra.

Calhanoglu e la scelta Inter: dalle polemiche alla… finale

All’Inter Calhanoglu sembra trovare subito l’ambiente a lui più congeniale e l’arretramento di quale metro del suo raggio d’azione è una felice intuizione di Simone Inzaghi. Una svolta nel ruolo (mezzala/play di centrocampo) e anche nelle prestazioni, che invece nel periodo in rossonero – dove agiva da trequartista – erano spesso altalenanti.

Questione di modulo, ma principalmente di testa. Calhanoglu si prende in breve tempo l’Inter, ma la sua qualità non basta per permettere ai nerazzurri di conquistare lo scudetto che resta sempre a Milano, ma cucito sulla maglia rossonera. Una beffa per il turco, a cui i tifosi del Milan non perdonano il “tradimento”. Calhanoglu incassa anche qualche “sfottò” di troppo da parte dell’ambiente rossonero ma non si pente mai della scelta fatta nell’estate del 2021 e lo ribadisce più e più volte.

Inter in finale, la rivincita (con stile) di Calhanoglu

La rivincita non tarda ad arrivare. Il primo assaggio per Calhanoglu e tutta l’Inter è nella Supercoppa Italiana a gennaio, quando i nerazzurri schiantano i cugini 3-0 in un derby senza storia. Il remake, dal gusto decisamente più saporito, arriva però in Champions: doppio confronto in semifinale dominato dalla squadra di Simone Inzaghi, con Calhanoglu attore protagonista sia all’andata che al ritorno. E, aggiungiamo noi, anche nel post gara quando ai microfoni di SportMediaset spegne qualsiasi polemica e si gode la sua rivincita con grande signorilità:

“I derby sono sempre pesanti, per la storia e per tutto quello che si porta dietro, purtroppo per me lo sono ancora di più. Però il passato è passato. Alimentare sempre fuoco non va bene. Io vado d’accordo con tutti i miei ex compagni del Milan: con Maldini e Massara c’è rispetto. Ricky abita sotto casa mia e ci vediamo sempre. L’importante è che ci sia rispetto. Anzi faccio i complimenti al Milan, anche loro hanno fatto un bel lavoro. Due mesi fa ho parlato di un sogno da inseguire. Ora siamo in finale di Champions League a casa mia, è un sogno essere lì. Complimenti allo staff, ai miei compagni e ai tifosi”.

Adesso Istanbul, la sua Turchia. Strani incroci del destino. Calhanoglu e l’Inter il 10 giugno disputeranno la finale di Champions allo stadio Ataturk, un sogno per il 10 nerazzurro che già pregusta la seconda di rivincita, quella che consentirebbe a lui e ai suoi compagni di entrare nella storia dell’Inter e del calcio italiano.