Comunicazione cessione crediti superbonus dopo la scadenza del 31 marzo 2023 con la sanzione di 250 euro: ecco qual è la situazione dal punto di vista legislativo e amministrativo con l’approssimarsi e l’accavallarsi dei termini per procedere all’Agenzia delle entrate entro la fine di marzo. I contribuenti che vogliano avvalersi di una delle due opzioni lo devono comunicare all’Agenzia delle entrate entro il 31 marzo prossimo. Ma, per i lavori rientranti nell’ecobonus, c’è bisogno di un ulteriore passaggio, da farsi entro cinque giorni lavorativi prima del 31 marzo. È fissata, infatti, a venerdì 24 marzo la scadenza della comunicazione all’Enea dell’asseverazione dei lavori realizzati, adempimento per il quale si procede sul portale internet dell’Enea. L’Agenzia delle entrate avrà modo, dunque, di incrociare le informazioni presentate alle due scadenze e di accettare o respingere la cessione dei crediti o lo sconto in fattura applicati sui lavori in superbonus ed ecobonus. Tuttavia, dal punto di vista legislativo, c’è la possibilità di una rettifica in merito alla cessione dei crediti: il governo sta valutando la possibilità di accettare l’opzione anche per le operazioni per le quali le banche abbiano dato l’assenso alla pratica, pur non portandola a termine entro il 31 marzo prossimo. Per comunicazioni presentate oltre questa data è prevista la sanzione di 250 euro.

Comunicazione cessione crediti superbonus dopo il 31 marzo 2023: ecco le ultime novità

Questa ipotesi di cessione dei crediti di imposta, anche scaturente dallo sconto in fattura, sui lavori rientranti nel superbonus 110%, è allo studio del governo come possibilità di allentare il blocco dei bonus edilizi. Secondo le ultime indiscrezioni, infatti, ammesse alla comunicazioni del 31 marzo 2023 potrebbero essere anche le pratiche di cessione dei crediti che le banche non hanno ancora firmato, ma per le quali abbiano avviato l’istruttoria. Sarebbe questa la soluzione per tutti quei contribuenti e fornitori che non hanno ancora trovato un acquirente al quale cedere il proprio credito, dato anche il blocco che perdura da mesi negli stessi istituti bancari e finanziari per l’acquisto dei crediti. Se non dovesse arrivare la variazione legislativa, tutti i bonus rimasti incagliati non potrebbero più essere ceduti e l’unica soluzione per utilizzare il beneficio fiscale sarebbe quella della detrazione nella dichiarazione dei redditi. Attenzione, però. Il contribuente non perde tutto, ma solo l’annualità relativa all’anno 2022 da usare nel 2023. Le eventuali rate residue potranno essere utilizzate nel prossimo anno. Se, al contrario, il governo dovesse modificare la norma dei crediti, i bonus potrebbero essere comunicati entro il 31 marzo 2023 all’Agenzia delle entrate ma anche successivamente e fino al 30 novembre prossimo. Tuttavia, mancare all’appuntamento di fine mese comporterebbe il pagamento della sanzione di 250 euro per avvalersi di quella che viene definita come la “remissione in bonis”.

Sanzione di 250 euro sconto in fattura, quando è prevista?

Peraltro, è probabile che in questa situazione capitino i tanti contribuenti che, pur avendo l’accordo con la banca anche senza la dovuta firma delle cessione dei crediti del superbonus – e a proposta accolta di semplice istruttoria bancaria da parte del governo – non riescano a caricare in tempo la pratica per la comunicazione all’Agenzia delle entrate. Si stanno già riscontrando, in prossimità della scadenza del 31 marzo, delle segnalazioni di rallentamento nel caricamento della documentazione sul portale dell’Agenzia delle entrate. Per questo motivo, eventuali comunicazioni effettuate dopo il termine del 31 marzo sarebbero soggette alla sanzione di 250 euro, ma si avrebbe la possibilità di completare la procedura – eventualmente con la firma della banca sulla cessione dei crediti – entro il 30 novembre 2023. Novità in tal senso sono attese già per la giornata di domani, 22 marzo, in Commissione Finanze della Camera dove si discuterà e voterà sulla cessione dei crediti d’imposta con la semplice apertura dell’istruttoria della banca. Novità sono attese anche sul superbonus villette e sugli sconti in fattura per i piccoli lavori in edilizia libera. Il voto finale è atteso a Montecitorio nella prossima settimana: i contribuenti, quindi, avranno al massimo una manciata di giorni prima della scadenza di fine mese.