Pagamento assegno unico marzo 2023: 900mila famiglie riceveranno solo 54 euro, ecco perché

Pagamento assegno unico marzo 2023: 900mila famiglie riceveranno solo 54 euro, ecco perché. Misura al minimo per molte famiglie che non riceveranno né l’importo spettante pieno per l’indennità per i figli con relativa rivalutazione, e nemmeno gli arretrati spettanti per le mensilità adeguate di gennaio e febbraio 2023. In particolare, l’assegno unico di importo minimo spetterà a tutti i nuclei che non hanno provveduto ad aggiornare l’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) del 2023 e dovranno accontentarsi di poco più di 50 euro mensili per i figli a carico. Chi invece ha già rinnovato l’Isee percepirà quanto spettante, con la rivalutazione e gli eventuali rimborsi delle mensilità di gennaio e febbraio 2023, se non ancora percepiti. Leggiamo, dunque, cosa fare per l’adeguamento degli importi e quando verrà versato l’assegno unico pieno e gli arretrati spettanti.

Pagamento assegno unico marzo 2023 solo 54 euro perché?

L’assegno unico sarà più ricco nel pagamento di marzo 2023 per molte famiglie, ovvero per i nuclei che hanno già presentato l’Isee aggiornato. Chi non ha provveduto a questo adempimento, riceverà solo la quota minima della misura messa a regime nel marzo dello scorso anno. In tutto, sono 900mila le famiglie che dovranno accontentarsi dell’importo minimo, anche se a febbraio e gennaio avevano percepito di più perché si tratta di mensilità rientranti nel primo anno di decorrenza dell’assegno unico. Entro oggi, 28 febbraio, è prevista infatti la scadenza per aggiornare i dati dell’Isee 2023, in mancanza dei quali da marzo l’assegno si riduce al minimo. E, secondo le stime, saranno circa un milione le famiglie che non posseggono gli adempimenti in regola per ricevere, da marzo, l’importo pieno e rivalutato dell’8,1% che è il tasso di inflazione registrato dall’Istat per lo scorso anno. Per l’anno 2023, l’Inps informa che sono state 7 milioni le domande presentate del Documento sostitutivo unico (Dsu), utile per l’aggiornamento dell’Isee. Nel 2022 invece si arrivò a 10,7 milioni di pratiche presentate. Per chi abbia già aggiornato i dati dell’Isee, invece, il pagamento di marzo dell’indennità sarà più ricco. In questo caso è necessario distinguere le famiglie che hanno provveduto al rinnovo Isee a gennaio o a febbraio. Chi l’ha fatto a gennaio, nella mensilità di febbraio ha ricevuto l’importo dell’assegno unico rivalutato decorrente da gennaio, quindi con gli arretrati del mese precedente. Chi ha rinnovato l’Isee a febbraio o lo rinnoverà entro oggi, a marzo percepirà gli importi pieni con rivalutazione, più gli arretrati di gennaio e febbraio 2023.

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Categorie Economia 28 Feb

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Redazione

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Diversamente, chi non provvederà entro oggi, 28 febbraio, al rinnovo Isee, da marzo inizierà a percepire l’assegno unico nella misura minima, pari a 54 euro (50 euro del 2022 più la rivalutazione dell’8,1%) per ogni figlio. C’è tempo fino a giugno 2023 per presentare il rinnovo dell’Isee ma fino ad allora si percepirà mensilmente sempre l’importo minimo. Inoltre, presentando l’aggiornamento Isee entro il 30 giugno prossimo, si avrà diritto a percepire anche gli arretrati dal 1° gennaio 2023, giorno a partire dal quale ha decorrenza la rivalutazione dell’8,1% all’inflazione del 2022. Si tratta di importi corposi considerando che la legge di Bilancio 2023 prevede l’aumento del 50% dell’assegno unico spettante ai nuclei familiari per i figli entro un anno di vita e per i figli da 1 a 3 anni di età nel caso in cui in famiglia siano presenti almeno tre figli e l’Isee, riferito al 2022, non superi i 40mila euro. L’importo massimo spettante per i figli di famiglie con Isee non eccedente i 16.250 euro (i vecchi 15.000 euro del 2022) arriva a 189,20 euro per ciascun figlio.