Il caso di depressione esploso al Grande Fratello Vip con protagonista Marco Bellavia solleva il dibattito di come riconoscere una situazione di disagio.

La depressione di Marco Bellavia e la necessità di una sensibilizzazione maggiore sul tema

Continua ad alimentare le discussioni e i dibattiti il caso di Marco Bellavia al Grande Fratello Vip. L’ex storico conduttore di Bim Bum Bam è stato costretto ad abbandonare la casa dopo aver manifestato un disagio che aveva, evidentemente, radici profonde, non comprese né dagli organizzatori del gioco né da alcuni suoi compagni all’interno della casa, che si sono resi protagonisti di deprecabili atti di bullismo psicologico.
Il professor Dario Davì, psicologo e psicoterapeuta, docente di Psicologia dinamica e Psicologia dei gruppi presso l’Università Niccolò Cusano, ha commentato la vicenda nella trasmissione “Prisma” di Cusano Italia Tv, a partire dalla necessità di una maggiore sensibilizzazione sul tema della depressione.

“Si tratta di un argomento che dovrebbe essere sempre sotto i riflettori dell’opinione pubblica ma che emerge solamente quando avvengono episodi eclatanti come questo. Occorre una maggiore sensibilizzazione rispetto ai sintomi e ai comportamenti di chi soffre di depressione, per favorirne il riconoscimento e orientare il proprio comportamento in termini di rispetto verso la condizione di chi ne soffre, comprendendo innanzitutto che un simile comportamento non si risolve con una sollecitazione semplice”.

Il bullismo verso la situazione di disagio

Anche il bullismo che ha colpito Marco Bellavia, secondo il professor Davì, fa parte di una dinamica sociale purtroppo diffusa di fronte a situazioni di difficoltà o diversità, che portano a isolare ed escludere il ‘diverso’ dal gruppo sociale. Una dinamica acuita dal contesto televisivo del GF Vip in cui si è sviluppata, che ha portato alcuni concorrenti a ritenere che Bellavia stesse fingendo certi comportamenti per guadagnare consenso tra il pubblico.

La diversità non viene accolta ma derisa, perseguitata, tormentata. Ciò che non fa parte della tipicità dei comportamenti viene messo all’angolo, giudicato e, in qualche modo, eliminato dall’ambiente. La dinamica del bullismo si è sviluppata, in questo caso, giudicando il comportamento di Bellavia come manipolatore: lo stato di malessere non è stato compreso perché si pensava stesse fingendo per guadagnare attenzione. Succede spesso anche a scuola, dove le agevolazioni di cui godono ragazzi che hanno qualche disagio, vengono viste dagli altri studenti come privilegi”.

L’eventuale ritorno nella casa: un bene o un male?

Il professor Davì conclude la sua analisi valutando l’ipotesi di un possibile rientro di Bellavia nella casa del Grande Fratello Vip.

Può essere un insegnamento e un messaggio positivo, se a questo suo rientro venissero accompagnate delle scuse da parte di chi lo ha bullizzato. Anche per lui può avere un valore, se verrà accolto da atteggiamenti positivi”.