È una lunghissima lettera a cuore aperto quella che Marc Marquez ha dedicato ai propri tifosi parlando di tutto ed anche del proprio eventuale ritiro. Il numero 93 della Honda è ormai costantemente torturato dai tanti problemi fisici, non ultimo il quarto intervento all’omero di sole tre settimane fa.

Marquez ha esordito ringraziando i propri tifosi per la vicinanza e svelato un retroscena che ha origine ancor prima dell’inizio della stagione di MotoGP di quest’anno:

L’idea che forse avrei dovuto sottopormi ad un’altra operazione c’era già da settembre dell’anno scorso. Controllavamo il mio braccio periodicamente, per vedere l’evoluzione della frattura dopo il terzo intervento. Quando è arrivata la prestagione, volevo convincermi che ce l’avrei fatta, con la frase “il potere è nella mente” come motto. Ma con l’inizio della stagione mi sono reso conto che i limiti erano molto grandi. La mia idea era di gareggiare per tutta la stagione – dato che l’osso non era consolidato al cento per cento dalla terza operazione -, ma conoscendo i miei limiti e nascondendo il disagio, per evitare le domande quotidiane. Solo le persone più vicine a me sapevano della situazione.

Marc Marquez: situazione attuale e ipotesi di ritiro

Nel lungo commento per i suoi tifosi, Marquez si è poi voluto concentrare sulla fase post operatoria raccontando il suo stato attuale di forma:

Ora mi sento abbastanza bene, perché non c’è dolore. Ho ancora il braccio immobilizzato e sto facendo leggeri esercizi di mobilità passiva. Mi sento motivato, perché la sensazione è buona e sono entusiasta di iniziare il recupero non appena i medici me lo diranno, per vedere se il mio braccio funziona come dovrebbe.

Parole che sottolineano il cuore dello spagnolo e che sicuramente fanno ben sperare i seguaci del 93. Eppure, lo stesso Marquez ha voluto commentare lo scenario del ritiro alla luce di quanto è accaduto negli ultimi tempi:

La mia sensazione attuale è di speranza. Per il modo in cui guidavo e gareggiavo, non mi vedevo in sella ancora per molto, forse un anno o due. Dopo l’intervento a Rochester, ho la speranza di poter continuare a gareggiare senza dolore e di potermi divertire in moto. C’è anche un punto di riferimento in Rafa Nadal, che anche quando si pensava che fosse finito è riuscito a superare il dolore e a vincere di nuovo. Ero con lui al Masters 1000 di Madrid. So tutto quello che ha sofferto ed è per questo che è un punto di riferimento per me, perché anche se non è al meglio, è capace di vincere tornei come il Roland Garros.