Quarantena per chi ha la terza dose del vaccino, verso la riduzione o l’azzeramento dei tempi. Oggi darà il suo parere il Comitato Tecnico Scientifico. Le Regioni preparano la proposta di azzerare l’isolamento per chi ha fatto la terza dose di vaccino anti Covid e ha avuto un contatto stretto con un positivo. Oggi sarà una giornata importante, si riuniscono le Regioni, poi il Cts, infine ci sarà il Consiglio dei Ministri.

Le richieste delle Regioni

I governatori, dopo essersi riuniti, invieranno un documento al Cts che contiene una serie di richieste sulla gestione dell’autoisolamento: azzeramento della quarantena ma obbligo di Ffp2 e autosorveglianza per le persone che hanno copertura vaccinale completa, booster compreso, e un tempo di 5 giorni per chi ha già ricevute due dosi. E’ certo invece che resterà di dieci giorni il periodo di isolamento obbligatorio per i non vaccinati. La variante Omicron sta dilagando in tutta Italia e il numero delle persone in isolamento per essere venute a contatto con un positivo, dicono le Regioni, sta paralizzando il Paese e le attività economiche.

Il parere del Comitato Tecnico Scientifico

A pronunciarsi sulla questione, sollecitata anche da alcuni componenti della maggioranza come il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, sarà ancora una volta il Comitato tecnico scientifico, a cui il governo ha chiesto ufficialmente un parere. Nelle ultime ore si è fatta sempre più impellente la necessità di rivedere i tempi della quarantena. L’orientamento delle autorità sanitarie, fino a pochi giorni fa, era quello di procedere con cautela, anche perché circola ancora – e largamente – la ‘vecchia’ variante Delta, ma poi  si è deciso di rompere gli indugi e di convocare il Comitato tecnico scientifico chiamato a fare chiarezza sulla materia e a indirizzare, come sempre, le scelte del decisore politico.

Comunità scientifica divisa

La comunità scientifica resta abbastanza divisa.  Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova, chiede di “togliere del tutto” la quarantena per i contatti (ovviamente vaccinati) di positivi, per evitare di bloccare il Paese quando i contagi arriveranno a 100 mila al giorno. Massimo Andreoni, primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma, nella trasmissione di Cusano Italia Tv, “L’imprenditore e gli altri”, parla di “errore” e “aumento del rischio che persone contagiate possano diffondere ulteriormente il virus”.

Obbligo vaccinale

Si discuterà nelle varie riunioni anche dell’obbligo vaccinale? Per ora non è prevista la discussione. I numeri presto potrebbero modificare l’agenda del Governo. Aumenta il fronte dei favorevoli all’obbligatorietà del vaccino anche per altre categorie di lavoratori, dopo sanitari, insegnanti e forze dell’ordine. “Il governo è ancora in tempo per introdurlo”, insiste il presidente di Confindustria Carlo Bonomi. E il ministro per la Funzione pubblica Brunetta auspica “un super Green pass per tutto il mondo del lavoro, pubblico, privato e autonomo”. Ormai “bisogna valutare misure più restrittive come l’obbligo vaccinale” o “l’ipotesi di limitare la circolazione delle persone che non hanno la protezione, che rischiano di mettere sotto pressione il sistema sanitario”, aggiunge il ministro per il Lavoro, Andrea Orlando, che rilancia sull’alternativa all’obbligo ovvero il lockdown dei no vax. Su quest’ultimo aspetto anche il governatore toscano Giani lancia un appello al Governo.

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