30 Dec, 2025 - 12:35

Tommaso Cerno lancia una petizione contro il bavaglio ai giornalisti (nel nome di Allah)

Tommaso Cerno lancia una petizione contro il bavaglio ai giornalisti (nel nome di Allah)

La sinistra, anziché approfittare del caso Hannoun per chiarire le proprie posizioni per il Medio Oriente, si sente strumentalizzata e minaccia querele a destra e a manca.

Non solo con la sindaca di Genova Silvia Salis, ma anche con il responsabile Esteri del Pd, Peppe Provenzano:

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Chi pensa di strumentalizzare volgarmente l'operazione antiterrorismo per gettare ombre sul nostro impegno per la causa palestinese ne risponderà nelle sedi opportune

Ad essere messo nel mirino è soprattutto Il Giornale diretto da Tommaso Cerno.

Del resto, da tempo sta conducendo delle inchieste giornalistiche sulla natura dei legami che intercorrono tra alcuni rappresentanti della sinistra italiana e i fondamentalisti islamici. 

Non a caso, quindi, questa mattina, ha lanciato una petizione contro "il bavaglio di Allah" ai giornalisti.

Cerno e la petizione contro il bavaglio di Allah

Tommaso Cerno, questa mattina, è una furia nell'editoriale di prima pagina sul Giornale:

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Eccoli i paladini della libertà di stampa. Quelli che se di mezzo c'è Report scendono in piazza a gridare al fascismo e a farci la morale sui bavagli. Ma poi frequentano personaggi in stile Mohammad Hannoun, cui è contestato di agire in favore di una cellula islamista che finanzia Hamas con i soldi raccolti fra la gente che si illude di aiutare i bambini di Gaza

In effetti, il primo atto da Governatore della Campania di Roberto Fico è stato quello di cancellare la querela che l'ente, all'epoca guidato da Vincenzo De Luca, aveva inoltrato ai danni di Report per un servizio che svelava la cattiva gestione della sanità. Ora, invece...

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Non appena un giornale racconta di Hannoun, solo in mezzo al silenzio degli altri, bersagliato da intimidazioni e fatwe di Imam che con Maometto c'entrano davvero poco, si ergono a vittime, minacciano querele e, indignati, dicono che la colpa è di chi fa le inchieste, pubblica i documenti, svela cosa c'è davvero dietro la cassaforte jihadista che in Italia fabbrica milioni di euro per il terrorismo

Per Cerno, "nella sinistra di oggi, la libertà di espressione è a senso unico, vale solo quando riguarda loro".

La foto di Conte

Il Giornale, nell'investigare sui legami tra la sinistra italiana e le sigle del fondamentalismo islamico, oggi, pubblica un'altra foto che, a suo dire, "inguaierebbe" Giuseppe Conte: il leader del Movimento Cinque Stelle è in posa con il "megafono" di Al Qassam, il capo di Al Jazeera a Gaza Al Dahdouh.

Giulia Sorrentino, la giornalista che da tempo sta conducendo queste inchieste, ha fatto notare:

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Al-Dahdouh non è propriamente estraneo ai legami con i filo Hamas (...) Certo, Al Jazeera non è paragonabile a chi è indagato oggi per finanziamento del terrorismo. Ma, come riporta anche il Centro di informazione sull'intelligence e il terrorismo Meir Amit, la rete Al Jazeera, controllata dalla famiglia reale del Qatar, è uno dei media più importanti del mondo arabo. Per anni ha promosso i programmi dell'Islam sunnita radicale, compresi quelli di Hamas...

Durante la guerra a Gaza, poi, Al Jazeera ha offerto alla leadership politica e militare di Hamas una piattaforma per trasmettere i propri messaggi e ha "promosso la guerra psicologica di Hamas mostrando video di ostaggi, trasmissioni esclusive di "cerimonie" per il rilascio degli ostaggi e immagini di terroristi di Hamas che attaccavano le forze di difesa israeliane nella Striscia di Gaza. Il tutto mentre ha sistematicamente ignorato le proteste anti-Hamas nella stessa Striscia..."

Le non risposte dei dem

Fatto sta che Tommaso Cerno ha lanciato una petizione contro il "bavaglio di Allah" dopo aver tentato disperatamente di avere qualche risposta soprattutto dai rappresentanti del Partito Democratico sui legami che stanno venendo fuori tra la sinistra e i fondamentalisti islamici che hanno portato anche alla guerra a Gaza.

Ma, scontato che Schlein rimane zitta, queste sono le risposte che ha ricevuto. Romano Prodi:

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Mi dispiace, ma ne so poco o nulla

Enrico Letta:

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Mi sono dato la regola di non intervenire nel dibattito politico

Dario Franceschini:

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La ringrazio molto, ma non rilascio interviste

Piero Fassino:

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Ci penso, stia tranquilla la richiamo a breve...

Pier Luigi Bersani:

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No, grazie. Ho già fatto un'intervista con la Stampa

Luigi Zanda:

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Non ne so molto, non ho letto abbastanza

Pina Picierno:

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Grazie per aver pensato a me, ma oggi non posso

Graziano Delrio:

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Ho fatto un'intervista di recente con un altro giornale

Giorgio Gori:

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Non è un tema sul quale intendo fare un'intervista

Lia Quartapelle:

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Scusi, ma non sono abbastanza informata

Insomma, dal Nazareno e dintorni arrivano solo minacce di querele. Perciò Cerno ha pensato alla petizione:

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Lanciamo una petizione contro il bavaglio nel nome di Allah. E chiediamo ai lettori e agli italiani liberi di scriverci per dire no, noi non ci stiamo. Raccontare il pericolo islamista non solo è un diritto, ma un dovere. Gridiamo insieme che da noi la stampa non si minaccia. Né si fa tacere

 

 

 

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