La manovra di Bilancio 2026 arriva all'ultimo scoglio. Dopo il primo via libera del Senato prima di Natale, il testo arriva alla Camera dove dovrà essere approvato entro il 31 dicembre 2025 per evitare di finire in esercizio provvisorio, una sorta di commissariamento dei conti pubblici.
I tempi sono stretti ragion per cui si inizia oggi, 27 dicembre alle 10,30, con l'esame in commissione Bilancio.
Le opposizioni sono sul piede di guerra e denunciano l'eccessivo restringimento dei tempi del dibattito parlamentare.
Il testo, infatti, dovrà essere licenziato in giornata nella mattinata di domenica 28 dicembre. La votazione è fissata per le 9,30. Nel pomeriggio di Domenica l'approdo in Aula alle 16 con la votazione di fiducia annunciata per le 19.
Il governo Meloni punta a un passaggio rapido, senza modifiche sostanziali al testo uscito dal Senato, per evitare l'esercizio provvisorio.
L'esame alla Camera rappresenta l'ultimo step per l'approvazione definitiva della Manovra, valutata complessivamente intorno ai 22 miliardi di euro dopo integrazioni su Transizione 5.0 e Zes.
Il termine per gli emendamenti è fissato alle 14 di sabato 27, con analisi e voti domenica mattina, prima del passaggio in Aula. Il ministro Giorgetti ha definito il bilancio "positivo", confermando una traiettoria di sostegno a lavoratori e imprese.
Al Senato il testo ha incassato il via libera con 110 sì, 66 no e 2 astenuti, dopo la fiducia sul maxiemendamento.
L'iter è stato segnato da proteste dell'opposizione: Pd, M5S e Avs accusando il governo di tradire promesse su accise, pensioni, sanità e tasse.
Le pensioni continuano ad essere uno dei nodi più caldi del dibattito politico e su cui si preannuncia battaglia anche alla Camera con le accuse dell'opposizione di aumenti dell'età pensionabile.
Al centro del dibattito, tuttavia, anche la sanità con il centrosinistra che accusa il governo Meloni di aver tagliato ancora le risorse al pubblico per favorire il privato. Critiche su Irpef, Tfr e bonus paritarie, con opposizione che contesta la tenuta costituzionale e l'impatto sui diritti.
La maggioranza difende gli aiuti a imprese e lavoratori, ma tensioni interne potrebbero slittare i tempi.
Pochi emendamenti chiave restano aperti all'esame della Manovra 2026 alla Camera, poiché il testo arriva "blindato" dal Senato per evitare l'esercizio provvisorio entro il 31 dicembre.
Il termine per presentazioni è fissato alle 14 di sabato 27 dicembre, con esame e voti domenica mattina in commissione Bilancio. Data la compressione dei tempi, modifiche sostanziali sono improbabili, ma alcune questioni delicate potrebbero essere riformulate dal governo.
Le proposte residue si concentrano su nodi non risolti al Senato per enti locali e imprese, inclusa l'estensione triennale dell'iperammortamento, e tagli a Rai e tv locali chiesti da Fratelli d'Italia.
Potrebbero emergere riforme su LEP per l'autonomia differenziata e tetto spesa farmaceutica, con emendamenti già approvati in commissione Senado ma da confermare. La maggioranza punta a chiudere senza strappi interni.