24 Dec, 2025 - 08:53

Tutti gli easter eggs in "Zootropolis" 1 e 2: ecco quali sono

Tutti gli easter eggs in "Zootropolis" 1 e 2: ecco quali sono

Alla Disney gli easter egg non sono un vezzo, sono una religione. Da decenni animatori e registi si divertono a nascondere riferimenti, citazioni, giochi di parole e ammiccamenti per chi guarda con l’occhio allenato (o rivede il film per la decima volta).

Con "Zootropolis" questa tradizione è esplosa, e con "Zootropolis 2" è letteralmente andata fuori controllo. Lo ha ammesso anche il co-regista Jared Bush: la lista iniziale di easter egg era talmente lunga che oltre 800 riferimenti sono stati scartati per non distrarre lo spettatore.

Il risultato? Due film che sembrano un gigantesco parco giochi Disney, dove ogni angolo nasconde qualcosa.

Gli easter egg "per tutti" in "Zootropolis"

Il primo "Zootropolis" è un manuale di citazioni Disney travestito da buddy movie poliziesco. Alcuni riferimenti sono evidenti anche ai bambini, altri scattano come una trappola per fan navigati.

Uno dei più noti è il Duca Weaselton, che vende DVD pirata con titoli come "Wrangled" ("Rapunzel"), "Meowana" ("Moana") e "Pig Hero 6" ("Big Hero 6").

Non è solo una gag visiva: il suo nome è un gioco di parole diretto sul Duca di Weselton di "Frozen", e infatti Judy sbaglia apposta il cognome, replicando la battuta di Elsa. Non a caso, entrambi sono doppiati da Alan Tudyk, che è praticamente un easter egg vivente.

A Tundratown compaiono due elefantine vestite come Elsa e Anna, mentre il negozio Hans’ Pastry Shop è un riferimento poco gentile al principe traditore di Frozen. E quando il capo Bogo sbotta con "La vita non è un musical animato, quindi lascia perdere", il richiamo a "Let It Go" è tutto fuorché sottile.

Poi ci sono i classici Hidden Mickey: nella pelliccia dell’agente Clawhauser, nei marshmallow che mangia, nei giocattoli nei passeggini, persino nei poster promozionali. Mickey non parla, ma osserva tutto.

I riferimenti cinefili e pop culture nel primo film

"Zootropolis" non si limita all’universo Disney. La sequenza del laboratorio del montone Doug è un omaggio diretto a "Breaking Bad": tute protettive, chimica blu, assistenti chiamati Woolter e Jesse. Un riferimento talmente esplicito che sembra quasi un crossover non autorizzato.

C’è spazio anche per "Up", con il personaggio di Pop-Pop che ricorda Carl Fredricksen, e per "Big Hero 6", citato dallo skyline di San Fransokyo su un calendario nell’ufficio di Bogo. Persino il furgone di Finnick ha un’antenna che richiama Baymax.

Disney qui gioca a carte scoperte: se sai, ridi. Se non sai, la storia funziona lo stesso.

"Zootropolis 2": caccia agli easter egg

Se il primo film era denso, "Zootropolis 2" è una vera overdose di riferimenti. L’indagine di Judy Hopps e Nick Wilde li porta in deserti, paludi e tundre, e ogni ambiente è un terreno fertile per nascondere citazioni.

Il momento più clamoroso è quello del gala, dove lo chef leone viene "controllato" da un topo sotto il cappello: "Ratatouille" puro. Non solo visivamente, ma anche musicalmente. Jared Bush ha confermato che la fisarmonica è stata suonata da Michael Giacchino, lo stesso compositore del film Pixar. Meta-Disney allo stato puro.

Subito dopo arriva il colpo di genio: uno chef procione che urla "Lo sapevo!", riferimento a Raccacoonie di "Everything Everywhere All at Once". E qui il cerchio si chiude davvero, perché Ke Huy Quan doppia Gary De’Snake in "Zootropolis 2".

Horror, thriller e cinema "per adulti"

Non tutti gli easter egg sono pensati per i bambini, e Disney lo sa benissimo. In "Zootropolis 2" c’è un inseguimento in un labirinto innevato che cita apertamente "Shining". Stessa atmosfera, stessa musica, stesso senso di inquietudine. Michael Giacchino ha persino inserito richiami alla colonna sonora originale.

Ancora più esplicito è il ritorno di Bellwether, rinchiusa in una cella che replica quella di Hannibal Lecter ne "Il silenzio degli innocenti".

Secondo Bush, la scena originale era una ricostruzione quasi parola per parola del dialogo con Clarice Starling, poi accorciata per non spaventare i più piccoli. Disney che frena se stessa, evento rarissimo.

Streaming, cartelli e giochi di parole ovunque

Uno degli angoli più divertenti è "Huluzoo", la piattaforma di streaming animale. Qui scorrono titoli come "Ham-ilton", "Die Herd", "Futurllama", "Piggity Falls" e "The Pandalorian and Growlgu". I marchi diventano Pigsar, Star Roars, Rat Geo ed ELKS. È satira, parodia e fan service nello stesso frame.

Nel Marsh Market spuntano insegne come Ariel’s Grotto, Hook’s Bait and Tackle e Mr. Toad’s, mentre un cartello stradale indica Gnu Jersey. Basta fermare il fotogramma per trovare qualcosa.

Voci, nomi e cameo nascosti

Anche il cast vocale è un campo minato di easter egg. Josh Gad (Olaf) è un agente IT infastidito. Anika Noni Rose (Tiana) appare come concorrente di Squeal of Fortune. John Leguizamo torna come contrabbandiere, mentre sua figlia è nel cast.

I figli di Shakira diventano membri della famiglia Hopps.

E poi ci sono i nomi: Bob Tiger (Bob Iger), Ed Shearin, Robert Furwin, Michael J. Fox che doppia… una volpe. Qui l’ironia è talmente esplicita da diventare quasi una strizzata d’occhio allo spettatore.

LEGGI ANCHE