La pace non è scontata, ma bisogna difenderla ogni giorno anche attraverso il rafforzamento delle difese militari.
E' questo in sintesi il messaggio contenuto nelle parole della presidente del Consiglio Giorgia Meloni alle forze armate italiane impegnate nelle missioni all'estero, nel tradizionale messaggio di auguri di Palazzo Chigi.
Il tema della guerra, evocato come rischio sempre più vicino, continua a occupare uno spazio centrale nella comunicazione istituzionale e politica.
In un contesto internazionale segnato da conflitti aperti e tensioni crescenti, il messaggio che arriva dal Governo - pur dichiarandosi pragmatico e non bellicista - alimenta una narrazione costante sull’urgenza di prepararsi a scenari di guerra, sempre più spesso evocati da attori internazionali come minacce imminenti.
Nel suo intervento in collegamento dal Comando operativo di vertice interforze (Covi), in occasione degli auguri alle missioni militari all’estero, Giorgia Meloni ha ribadito una visione della pace fondata sull’equilibrio delle forze e ha sottolineato gli sforzi dell'Italia per la pace.
Citando ancora una volta – la prima volta lo fece in Parlamento - il celebre motto latino “si vis pacem, para bellum”, la premier ha chiarito come questo principio non vada letto in chiave bellicista, ma come un messaggio pragmatico.
Secondo Meloni, la pace non nasce spontaneamente, ma è il risultato di un equilibrio tra potenze. In questa prospettiva, la debolezza rappresenta un invito all’aggressione, mentre una forza militare credibile è lo strumento principale per allontanare il rischio di guerra.
ha spiegato Meloni che poi ha aggiunto:
La presidente del Consiglio ha respinto l’idea di una contrapposizione tra pacifismo e Forze Armate, sottolineando come chi conosce davvero la guerra sia spesso il primo a volerla evitare.
Ampio spazio è stato dedicato anche al concetto di deterrenza, spiegato nella sua origine etimologica: “incutere timore” per distogliere l’avversario dall’attacco.
Un messaggio che rafforza l’idea che la sicurezza passi prima di tutto dalla capacità di difendersi, in un contesto globale descritto come instabile e potenzialmente esplosivo.
Comando Operativo di Vertice Interforze, gli auguri del Presidente @GiorgiaMeloni ai Contingenti militari italiani impegnati nei teatri di operazioni internazionali. https://t.co/aafyDAPZYf
— Palazzo_Chigi (@Palazzo_Chigi) December 22, 2025
Sulla stessa linea si inseriscono le dichiarazioni del ministro della Difesa Guido Crosetto, in visita ufficiale in Libano.
Attraverso un messaggio diffuso sui social, Crosetto ha espresso il ringraziamento del governo e del Paese ai militari italiani impegnati all’estero, costretti a trascorrere le festività lontano dalle famiglie.
Il ministro ha sottolineato il valore del loro servizio, definendolo un sacrificio al servizio dell’Italia e della stabilità internazionale.
#Beirut
— Ministero Difesa (@MinisteroDifesa) December 22, 2025
"E' un onore portare il ringraziamento mio personale e del #Governo, nonché l'ideale abbraccio di tutti gli italiani, ai nostri militari che trascorreranno questi giorni di festa lontano dai loro cari, al servizio del Paese" così il Ministro @GuidoCrosetto in visita… pic.twitter.com/EwcblcpoWa
Le dichiarazioni di Meloni e Crosetto si inseriscono in una narrazione più ampia che, tra Nato e UE, da mesi insiste sull’idea di una guerra sempre più vicina.
Qualsiasi sia l'esito delle convulse trattative di pace tra Russia e Ucraina portate avanti dalla Casa Bianca, un punto sembra essere chiaro a tutti: il mondo è entrato nella fase di deterrenza e gli Stati – Italia compresa – sanno di non potersi permettere di farsi trovare scoperti.
Il riferimento continuo a deterrenza, forza militare e preparazione contribuisce a costruire un clima di allerta permanente, in cui la pace appare fragile e costantemente minacciata.