"Siamo il prossimo obiettivo della Russia. E siamo già in pericolo", ha affermato il capo della Nato, Mark Rutte. Con queste parole, pronunciate durante la Conferenza sulla sicurezza di Monaco a Berlino, il segretario generale dell’Alleanza Atlantica ha lanciato uno dei moniti più duri degli ultimi anni. Rutte ha avvertito che Mosca potrebbe essere pronta a colpire entro il 2030 e ha esortato i paesi membri a prepararsi a una possibile guerra su larga scala, adottando una vera e propria “mentalità da tempo di guerra”. Le sue dichiarazioni arrivano in un momento di crescente tensione geopolitica, piani di pace e divergenze strategiche.
Durante un discorso alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco a Berlino, l’11 dicembre 2025, il segretario generale della Nato ha esortato i paesi membri dell’Alleanza a impegnarsi per prepararsi ad un’eventuale guerra su larga scala. Rutte ha lanciato un allarme preoccupante, avvertendo che la Russia potrebbe essere pronta ad attaccare entro il 2030.
Ha aggiunto che, se la Nato “rispetta i nostri impegni, questa è una tragedia che possiamo prevenire”.
Gli alleati della Nato hanno concordato a giugno un ambizioso obiettivo di aumentare la spesa per la difesa complessiva dal 2 al 5 per cento del PIL entro il 2035, in linea con la posizione del presidente americano, Donald Trump. Nel suo discorso, Rutte ha affermato quindi che è necessario fare di più e che gli stati membri devono adottare una "mentalità da tempo di guerra".
Rutte ha messo in guardia sul fatto che la Russia potrebbe essere abbastanza forte da attaccare il territorio dell’Alleanza prima di quanto ci si aspetti.
Le parole di Rutte sono arrivate mentre proseguono gli sforzi diplomatici per porre fine alla guerra. Gli Stati Uniti hanno svelato un piano di pace di 28 punti, attualmente oggetto di colloqui per definirne le condizioni. È stato infatti revisionato già diverse volte.
Mentre Trump spinge per porre fine alla Guerra tra Russia e Ucraina, gli alleati europei di Kiev adottano un atteggiamento più cauto e sono alla ricerca di garanzie sulla sicurezza, oltre che di ulteriori discussioni su eventuali concessioni territoriali.
Parallelamente, la strategia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti continua a far discutere per un eventuale disimpegno di Washington dall’Europa. Rutte ha indicato che "in una certa misura, in Europa dovremo prenderci maggiormente cura della nostra difesa", tuttavia ha sottolineato l’importanza dei rapporti transatlantici.
"È fondamentale mantenere il legame transatlantico così com’è oggi", ha affermato, sottolineando che "non si possono difendere gli Stati Uniti senza un Atlantico sicuro, e per mantenere l’Atlantico sicuro c’è bisogno della Nato".
L’appello urgente di Rutte è simile a quello lanciato dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e dal ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius.
Zelensky ha affermato, a metà novembre, che la Russia non vuole fermare la guerra. Mosca sta aumentando la produzione militare e si starebbe preparando a una “grande guerra” in Europa entro il 2029-2030.
Pochi giorni dopo, invece, Pistorius ha affermato che Putin non nasconde le sue ambizioni imperialistiche. Germania ed Europa devono quindi rafforzare urgentemente le proprie capacità difensive. La Russia potrebbe ricostruire le sue forze armate fino a poter minacciare il fianco orientale della Nato entro il 2029.