Le tensioni tra Stati Uniti e Venezuela tornano a salire mentre l’amministrazione Trump rafforza la propria presenza militare nei Caraibi e inasprisce le misure contro Caracas.
In un’intervista alla NBC News, il presidente Donald Trump non ha escluso la possibilità di un conflitto, lasciando aperti interrogativi sulle reali intenzioni di Washington e sulle implicazioni politiche e strategiche di una possibile escalation.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in un’intervista telefonica rilasciata alla NBC News, ha parlato delle crescenti tensioni con il Venezuela.
Mentre prosegue la guerra tra Russia e Ucraina e continua una fragile tregua tra Israele e Hamas in Medio Oriente, l’escalation nei Caraibi solleva interrogativi sulla possibilità di un nuovo conflitto.
L’amministrazione Trump ha avviato il dispiegamento di navi da guerra, tra cui la più grande portaerei statunitense, la USS Gerald Ford, e di personale militare al largo delle coste del Venezuela nel mese di agosto. Washington ha giustificato questa decisione con la necessità di intensificare la lotta al traffico di droga.
A partire da settembre, le forze statunitensi hanno effettuato 28 attacchi contro imbarcazioni ritenute coinvolte nel traffico di droga. Secondo le informazioni disponibili, più di 100 persone hanno perso la vita.
Molti analisti ritengono che queste operazioni rappresentino un pretesto per un eventuale cambio di regime in Venezuela.
Tra le ultime mosse, Trump ha ordinato il blocco totale delle petroliere soggette a sanzioni, sia in arrivo sia in partenza dal Paese sudamericano.
Quando gli è stato chiesto se escludesse la possibilità che tali azioni potessero portare ad una guerra, Trump ha rifiutato di rispondere, affermando soltanto: "Non ne parlo". Ha tuttavia ammesso che si tratta di una possibilità.
Il leader statunitense ha rifiutato anche di chiarire se l’obiettivo finale fosse estromettere il presidente venezuelano Nicolas Maduro, limitandosi a dichiarare:
"Non lo escludo, no": con queste parole Trump ha lasciato aperta la possibilità di un conflitto armato con il Venezuela.
Durante l’intervista, il presidente americano ha, inoltre, affermato che ci saranno altri sequestri di petroliere. Riguardo ad una possibile tempistica, ha aggiunto:
Sebbene molti parlino di un possibile scoppio di una guerra tra Stati Uniti e Venezuela, va ricordato che già prima dell’inizio del suo secondo mandato non consecutivo Trump si era mostrato contrario all’interventismo, coerentemente con la dottrina “America First”. Dopo la sua vittoria elettorale nel novembre 2025, aveva infatti dichiarato che "non avrebbe iniziato una guerra, ma avrebbe fermato le guerre".
La possibilità di un nuovo coinvolgimento militare degli Stati Uniti divide però la base MAGA. Molti sostenitori vedono una contraddizione tra la retorica isolazionista e il rischio di essere trascinati in nuovi conflitti o in una nuova “guerra eterna”. Inoltre, un’escalation militare sarebbe in contrasto con l’immagine di Trump come “pacificatore” e rischierebbe di alienare parte della sua base elettorale qualora proseguisse senza una chiara strategia di uscita.