Una traccia genetica il cui esito "non è consolidato" e dunque "privo di valore scientifico". La difesa di Andrea Sempio, indagato per l'omicidio in concorso di Chiara Poggi, prepara la battaglia in vista dell'incidente probatorio di domani, giovedì 18 dicembre 2025.
Gli avvocati Liborio Cataliotti e Angela Taccia, che si avvalgono delle consulenze dell'ex poliziotto Armando Palmegiani e della genetista Marina Baldi, hanno depositato le loro considerazioni sulla perizia firmata Albani, consegnata a inizio dicembre.
Preparando inoltre una lista di oggetti che il loro assistito potrebbe aver toccato nella villetta di via Pascoli in tempi diversi rispetto alla vittima.
Anche le difese di Alberto Stasi e della famiglia Poggi hanno depositato le proprie relazioni in vista dell'udienza al Tribunale di Pavia, che potrebbe segnare una svolta sul caso.
È tutto pronto per l'incidente probatorio che si terrà domani davanti alla gip di Pavia, Daniela Garlaschelli. Al centro ci sarà la perizia della genetista super partes Denise Albani sulla traccia genetica rinvenuta sotto le unghie della vittima, risultata compatibile con l'aplotipo Y della linea paterna di Sempio.
La difesa del 37enne, nella relazione, solleva delle perplessità sulla biostatistica. E si focalizza, in particolare, su una delle conclusioni della perita: ossia l'impossibilità di stabilire se quella traccia, rinvenuta sulla vittima, sia da contatto diretto oppure indiretto. Ovvero mediato da un oggetto.
A questo proposito, i legali hanno prodotto un elenco che contiene, tra gli altri, la tastiera del computer usato anche da Chiara, di cui si è tanto parlato nelle scorse settimane; ma anche il telecomando, l'asciugamano del bagno e altri elementi della cucina della famiglia Poggi.
Diverso l'approccio della difesa di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni per l'omicidio della fidanzata, oggi 42enne.
Tramite gli avvocati Giada Bocellari e Antonio De Rensis, con i genetisti Ugo Ricci e Pasquale Linarello, emerge una condivisione sostanziale delle conclusioni della perita Albani.
Questa posizione allinea la difesa di Stasi alla Procura di Pavia che, tramite i propri consulenti Carlo Previderé e Pierangela Grignani, ha predisposto alcuni chiarimenti in aula per domani.
Anche la famiglia della 26enne uccisa, tramite i propri legali, ha depositato una relazione di dodici pagine, evidenziando una "decina di criticità" nelle metodologie della genetista Albani.
Il documento sottolinea come l'analisi sulle unghie della vittima, che ha appunto stabilito una compatibilità con l'aplotipo Y della famiglia Sempio, presenti lacune significative.
Mentre, a loro parere, l'unico elemento nuovo e rilevante resta il Dna di Alberto Stasi rinvenuto sulla cannuccia dell'Estathé gettata nella spazzatura della villetta.
La relazione si articola in due sezioni principali: alcune osservazioni sull'analisi dattiloscopica; e un corposo esame della parte genetica, che ripercorre i protocolli del perito Francesco De Stefano nell'appello bis contro Stasi.
Tra i dubbi, spicca l'uso da parte di Albani di un software biostatistico "di ultima generazione" ma datato 2005, anteriore al delitto, e l'adozione di una tabella obsoleta per classificare la forza delle compatibilità (debole, moderato, forte), ignorando quella più recente e conservativa.
L'udienza di domani promette scintille, in un'indagine che ormai da settimane divide l'Italia.