15 Dec, 2025 - 12:30

Oro del popolo italiano: cosa cambia davvero e perché per la destra è un tema strategico

Oro del popolo italiano: cosa cambia davvero e perché per la destra è un tema strategico

Le riserve auree “appartengono al popolo italiano”: il Governo ha vinto la sua battaglia con la Banca centrale europea. Un risultato importante, seppur simbolico, ottenuto dal centrodestra.

Nei fatti, nulla cambia: l’oro italiano continuerà a essere “gestito e detenuto” dalla Banca d’Italia. Il punto è politico: con l’emendamento di Lucio Malan, capogruppo al Senato di Fratelli d’Italia, il centrodestra ha voluto più che altro affermare un principio, chiarendo definitivamente la proprietà dell’oro, patrimonio strategico dei cittadini italiani, contro possibili interpretazioni non riconducibili alla sovranità nazionale.

L’emendamento, seguito dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e inserito nella Manovra, è stato inizialmente osteggiato dalla Banca centrale europea, che aveva fatto sapere di non comprendere “la finalità della proposta” e aveva invitato il Governo a riconsiderare la stessa. Alla fine, l’impasse è stata sbloccata da una trattativa diretta tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze e la presidente della Bce, Cristine Lagarde. 

Cosa nasconde l’emendamento sull’oro di FdI

Come emerso da un dossier a uso interno di Fratelli d’Italia, lo scopo dell’emendamento è tutelare il patrimonio nazionale dal “rischio che soggetti privati rivendichino diritti sulle riserve auree”, considerando che il capitale della Banca d’Italia è detenuto da banche, assicurazioni e istituti anche “controllati da gruppi stranieri”. 

L’emendamento ha dunque inteso fissare un punto di principio, finora non esplicitato, chiarendo che l’oro non appartiene alla Banca d’Italia in quanto tale – come poteva suggerire l’interpretazione implicita più diffusa – ma è da essa gestito e detenuto, mentre la proprietà spetta al popolo italiano.

Nessuna conseguenza pratica, dunque, sulla gestione della Banca d’Italia né, di riflesso, sui rapporti con la Banca centrale europea e sui trattati che regolano l’Eurosistema: si tratta esclusivamente di un’affermazione di proprietà dichiarata, esplicita e, soprattutto, sovrana del popolo italiano. Il punto sottointeso però è chiaro: la sovranità è un qualcosa che appartiene al popolo, alla Nazione, e non agli istituti bancari e finanziari.

L’oro italiano può andare agli stranieri? Cosa dice Cottarelli

La battaglia sulla sovranità delle riserve auree condotta dal Governo nel confronto con la Bce è stata commentata ieri da Carlo Cottarelli, economista ed ex senatore del Partito democratico, che ospite di Che Tempo Che Fa ha chiarito il significato della misura e le ragioni per cui la maggioranza di centrodestra ha considerato problematico il tema della proprietà dell’oro da parte della Banca d’Italia. 

“La Banca d’Italia appartiene alle banche, alle banche commerciali: pur essendo un istituto di diritto pubblico, appartiene alle banche non come azioni ma come partecipazioni. Tra queste ci possono essere banche straniere o quote di banche italiane di proprietà straniera”, ha spiegato Cottarelli, evocando la possibilità che “a un certo punto qualche straniero, in qualche modo legale, riesca ad appropriarsi dell’oro della Banca d’Italia”. 

Una eventualità che lo stesso economista ha però definito remota, precisando che lo Statuto della Banca d’Italia stabilisce come “i diritti di questi partecipanti al capitale della Banca d'Italia sono estremamente limitati, zero per tutto quello che riguarda la gestione della politica volontaria compreso la gestione delle riserve valutarie e l'oro fa parte delle riserve valutarie”.

In sostanza, ha concluso Cottarelli, il Governo ha compiuto “un’affermazione di principio che, nella sostanza, non cambia niente”.

La soddisfazione di FdI per la vittoria simbolica

Che si trattasse di una misura prevalentemente simbolica – ma comunque estremamente rilevante - è stato confermato sia da Lucio Malan, capogruppo al Senato di Fratelli d’Italia e primo promotore della proposta, sia dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Attuazione del programma, Giovanbattista Fazzolari.

Ieri, durante Atreju, Fazzolari ha rivendicato: “Penso che tra le questioni importanti e simboliche che ci ricorderemo di questa esperienza di governo ci sia il fatto che, con l’assenso della Bce, si è ribadito che le riserve auree italiane appartengono al popolo italiano. Credo che anche questo possa essere un ulteriore elemento di soddisfazione”.

Giorgetti: "Questione chiusa, siamo a posto"

Arrivato a sorpresa al Senato nel pomeriggio di oggi, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha voluto rassicurare sull’esito positivo della trattativa con la Bce sulle riserve auree. “Siamo a posto: nella riformulazione che ho presentato a nome del governo riteniamo che la questione si possa considerare chiusa”, ha dichiarato il titolare del Mef, sottolineando di aver voluto riferire al Parlamento l’esito in prima persona. “Ho voluto chiarire – ha aggiunto Giorgetti – perché i parlamentari ne avevano letto solo sui giornali”.

 

 

LEGGI ANCHE