12 Dec, 2025 - 17:10

Meloni, Conte e Schlein: ecco chi avrebbe vinto il confronto di Atreju che non c'è stato

Meloni, Conte e Schlein: ecco chi avrebbe vinto il confronto di Atreju che non c'è stato

Il dibattito tra Giorgia Meloni, Giuseppe Conte ed Elly Schlein ad Atreju non si è mai tenuto, eppure ha già un vincitore.

A decretarlo è un sondaggio nazionale di YouTrend che ha chiesto agli italiani chi sarebbe risultato più convincente in un ipotetico confronto a tre sul palco della kermesse della destra. 

Il verdetto è netto: per il 48% degli intervistati la premier avrebbe “vinto” il faccia a faccia, mentre la segretaria del Partito democratico risulta la meno convincente per il 44% del campione.

In mezzo, in una zona grigia che riflette la sua strategia politica, si colloca Giuseppe Conte: per il 43% degli italiani non sarebbe stato né il più né il meno persuasivo dei tre leader.

Al di là del dato contingente, il sondaggio fotografa rapporti di forza simbolici dentro e fuori l’elettorato di riferimento, offrendo alcune indicazioni utili sul posizionamento narrativo di Meloni, Schlein e Conte.

Il giudizio degli italiani, infatti, non riguarda programmi o misure puntuali, ma la capacità percepita di reggere un confronto diretto e di incarnare – comunicativamente – una leadership credibile in una fase politica segnata da inflazione, tensioni sociali e forte polarizzazione.

Meloni domina anche senza dibattito: cosa c’è dietro questa percezione di forza? 

Il 48% che indicherebbe Giorgia Meloni come la vincitrice del dibattito ad Atreju conferma, prima di tutto, la solidità del suo profilo di leader agli occhi dell’opinione pubblica.

Anche in assenza del confronto reale, la premier viene percepita come la figura più in grado di dominare la scena, di gestire la pressione del dibattito e di imporre la propria narrazione. 

Il dato di YouTrend, inoltre, dialoga con l’andamento dei sondaggi politici delle ultime settimane, che continuano a registrare Fratelli d’Italia come primo partito e la presidente del Consiglio come leader con il più alto grado di fiducia personale, pur con segnali di erosione rispetto ai picchi del primo anno di governo. 

La “vittoria” nel dibattito ipotetico, dunque, non è un fulmine a ciel sereno, ma l’ennesima conferma di una superiorità percepita nella dimensione del confronto diretto, dove la polarizzazione spesso gioca più a favore del capo del governo che dell’opposizione.

Perché Schlein risulta la meno convincente: il nodo irrisolto della sua leadership

Se per Meloni il sondaggio rafforza l’immagine di una leadership comunicativa robusta, per Elly Schlein il responso è decisamente più problematico. Il 44% degli intervistati ritiene che sarebbe lei la meno convincente nel dibattito ad Atreju. 

Solo il 13% l'avrebbe indicata come vincente nel confronto. Numeri che non possono essere spiegati soltanto con l’ostilità del contesto.

Il dato sembra piuttosto rimandare a una difficoltà strutturale della segretaria dem: trasformare il suo profilo identitario – molto marcato sui diritti civili, sul clima, sulla critica alle disuguaglianze – in una narrazione percepita come efficace su un terreno “muscolare” come quello del confronto diretto.

Conte in equilibrio instabile: il leader che convince a metà Italia 

Diverso, e più sfumato, il quadro per Giuseppe Conte. Il 43% degli italiani lo colloca in una posizione intermedia, né come il più né come il meno convincente dei tre. Per il 24% uscirebbe vincitore dal confronto.

Conte paga probabilmente la trasformazione del suo profilo: da “avvocato del popolo” istituzionale a capo di un Movimento 5 Stelle più identitario, fortemente schierato su pace, reddito, welfare, diritti sociali.

Nel complesso, il sondaggio YouTrend aggiunge un tassello al mosaico della competizione politica italiana: Meloni resta la protagonista indiscussa del duello a distanza, Schlein è chiamata a rafforzare la propria credibilità nel confronto diretto, Conte consolida un ruolo di terzo polo narrativo più che di vero sfidante alla premiership.

Il dibattito non si è tenuto, ma la partita dell’immagine è già iniziata.



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