Gli Stati Uniti alzano la posta nella loro battaglia contro il governo di Nicolas Maduro. Washington ha colpito con nuove sanzioni navi e compagnie di navigazione che facilitano il flusso di petrolio venezuelano verso i mercati internazionali. Questa decisione arriva a sole 24 ore dal sequestro di una petroliera in acque internazionali, carica di greggio dal valore di decine di milioni di dollari. L'obiettivo è chiaro: strangolare le entrate che tengono a galla il governo venezuelano, paralizzato da anni di crisi economica e isolamento globale.
Il Dipartimento del Tesoro americano ha inserito nella lista sei imbarcazioni coinvolte in "pratiche di navigazione ingannevoli e pericolose" che generavano risorse finanziarie per il governo di Maduro. Quattro di queste navi navigano sotto bandiera panamense, mentre le altre due sono registrate nelle Isole Cook e a Hong Kong.
Parallelamente, tre nipoti della first lady venezuelana, Cilia Flores, e un uomo d'affari legato a Maduro sono finiti nella lista delle persone sanzionate. Due dei nipoti di Flores erano già stati condannati in passato per narcotraffico negli Stati Uniti e liberati in uno scambio di prigionieri.
Queste misure non sono isolate ma fanno parte di una campagna che aumenta la pressione su Caracas. Per molti, rappresentano l'ultima freccia nell'arco di una strategia dell'amministrazione Trump che include dispiegamenti navali nei Caraibi e raid contro navi ritenute coinvolte nel narcotraffico.
Sul piano politico, la campagna di massima pressione degli Stati Uniti viene letta da molti osservatori come un pretesto per un cambio di regime a Caracas. Il combinarsi di sanzioni economiche paralizzanti e operazioni navali nei Caraibi alimenta la percezione che Washington punti, di fatto, a indebolire il tessuto economico e politico del paese fino a favorire una transizione di potere.
Le forze armate americane hanno abbordato, il 10 dicembre 2025, la petroliera Skipper. La nave, precedentemente nota come Adisa, era già stata sanzionata nel 2022 per legami con Hezbollah e la Forza Quds iraniana.
Il procuratore generale Pam Bondi ha affermato in un post su X che la petroliera era “utilizzata per il trasporto di petrolio greggio proveniente dal Venezuela e dall’Iran”.