11 Dec, 2025 - 10:45

USA sequestra petroliera venezuelana: Trump intensifica la morsa su Maduro

USA sequestra petroliera venezuelana: Trump intensifica la morsa su Maduro

Il sequestro di una petroliera al largo delle coste venezuelane da parte degli Stati Uniti ha innescato un nuovo fronte di tensione tra Washington e Caracas. Il governo di Nicolas Maduro denuncia un atto di “pirateria internazionale” e annuncia ricorso presso tutte le sedi internazionali competenti, mentre l’amministrazione Trump intensifica la pressione militare e politica sul Venezuela.

Sequestro della petroliera al largo del Venezuela

Il presidente americano, Donald Trump, ha dichiarato che gli Stati Uniti hanno sequestrato, il 10 dicembre 2025, una petroliera al largo delle coste del Venezuela.

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Come probabilmente saprete, abbiamo appena sequestrato una petroliera sulla costa del Venezuela. Una petroliera enorme, molto grande, la più grande mai sequestrata, in realtà.

La procuratrice generale, Pam Bondi, ha pubblicato un video dell'operazione su X, in cui si vede personale armato calarsi sulla nave da un elicottero per poi muoversi sul ponte. Bondi ha affermato che la petroliera, “utilizzata per il trasporto di petrolio greggio proveniente da Venezuela e Iran”, era stata sanzionata dagli Stati Uniti diversi anni fa.

Secondo quanto riportato dalla CNN, un alto funzionario ha dichiarato che la nave, formalmente diretta a Cuba, era in realtà destinata all’Asia dopo essere stata negoziata tramite venditori cubani. Ha aggiunto che la nave, chiamata Skipper, trasportava greggio venezuelano e che l’imbarcazione è stata fermata in acque internazionali. L’alto funzionario ha inoltre affermato che, nelle prossime settimane, potrebbero verificarsi ulteriori sequestri.

La Skipper era stata sanzionata dagli Stati Uniti nel 2022 per aver facilitato il commercio di petrolio a beneficio di Hezbollah e della Forza Quds del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica iraniana. La nave era precedentemente nota come Adisa.

La reazione di Caracas

In una dichiarazione rilasciata il 10 dicembre, Caracas ha dichiarato di “condannare fermamente” il sequestro, definendolo un “atto di pirateria internazionale”.

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In queste circostanze, le vere ragioni della prolungata aggressione contro il Venezuela sono state finalmente svelate. Non si tratta di migrazione. Non si tratta di narcotraffico. Non si tratta di democrazia. Non si tratta di diritti umani. Si è sempre trattato delle nostre ricchezze naturali, del nostro petrolio, della nostra energia, risorse che appartengono esclusivamente al popolo venezuelano.

Il governo sudamericano ha anche annunciato l’intenzione di contestare il sequestro, rivolgendosi a tutte le sedi internazionali disponibili per avviare un ricorso.

Tensioni crescenti tra Washington e Caracas

L'azione si inserisce nelle recenti tensioni tra Washington e Caracas e aumenta ulteriormente la pressione sul presidente venezuelano, Nicolas Maduro.

L’amministrazione Trump ha avviato il dispiegamento di navi da guerra e personale militare al largo delle coste del Venezuela nel mese di agosto. Washington ha giustificato questa decisione con la lotta al narcotraffico. A partire da settembre, le forze statunitensi hanno effettuato oltre 20 attacchi contro imbarcazioni ritenute coinvolte nel traffico di droga. Durante le operazioni, più di 80 persone hanno perso la vita.

La crescente pressione militare degli Stati Uniti nei Caraibi viene letta da molti analisti come parte di una più ampia strategia di logoramento del regime di Maduro, con l’obiettivo implicito di favorire un cambio di leadership a Caracas.

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