Il sequestro di una petroliera al largo delle coste venezuelane da parte degli Stati Uniti ha innescato un nuovo fronte di tensione tra Washington e Caracas. Il governo di Nicolas Maduro denuncia un atto di “pirateria internazionale” e annuncia ricorso presso tutte le sedi internazionali competenti, mentre l’amministrazione Trump intensifica la pressione militare e politica sul Venezuela.
Il presidente americano, Donald Trump, ha dichiarato che gli Stati Uniti hanno sequestrato, il 10 dicembre 2025, una petroliera al largo delle coste del Venezuela.
La procuratrice generale, Pam Bondi, ha pubblicato un video dell'operazione su X, in cui si vede personale armato calarsi sulla nave da un elicottero per poi muoversi sul ponte. Bondi ha affermato che la petroliera, “utilizzata per il trasporto di petrolio greggio proveniente da Venezuela e Iran”, era stata sanzionata dagli Stati Uniti diversi anni fa.
Today, the Federal Bureau of Investigation, Homeland Security Investigations, and the United States Coast Guard, with support from the Department of War, executed a seizure warrant for a crude oil tanker used to transport sanctioned oil from Venezuela and Iran. For multiple… pic.twitter.com/dNr0oAGl5x
— Attorney General Pamela Bondi (@AGPamBondi) December 10, 2025
Secondo quanto riportato dalla CNN, un alto funzionario ha dichiarato che la nave, formalmente diretta a Cuba, era in realtà destinata all’Asia dopo essere stata negoziata tramite venditori cubani. Ha aggiunto che la nave, chiamata Skipper, trasportava greggio venezuelano e che l’imbarcazione è stata fermata in acque internazionali. L’alto funzionario ha inoltre affermato che, nelle prossime settimane, potrebbero verificarsi ulteriori sequestri.
La Skipper era stata sanzionata dagli Stati Uniti nel 2022 per aver facilitato il commercio di petrolio a beneficio di Hezbollah e della Forza Quds del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica iraniana. La nave era precedentemente nota come Adisa.
In una dichiarazione rilasciata il 10 dicembre, Caracas ha dichiarato di “condannare fermamente” il sequestro, definendolo un “atto di pirateria internazionale”.
Il governo sudamericano ha anche annunciato l’intenzione di contestare il sequestro, rivolgendosi a tutte le sedi internazionali disponibili per avviare un ricorso.
L'azione si inserisce nelle recenti tensioni tra Washington e Caracas e aumenta ulteriormente la pressione sul presidente venezuelano, Nicolas Maduro.
L’amministrazione Trump ha avviato il dispiegamento di navi da guerra e personale militare al largo delle coste del Venezuela nel mese di agosto. Washington ha giustificato questa decisione con la lotta al narcotraffico. A partire da settembre, le forze statunitensi hanno effettuato oltre 20 attacchi contro imbarcazioni ritenute coinvolte nel traffico di droga. Durante le operazioni, più di 80 persone hanno perso la vita.
La crescente pressione militare degli Stati Uniti nei Caraibi viene letta da molti analisti come parte di una più ampia strategia di logoramento del regime di Maduro, con l’obiettivo implicito di favorire un cambio di leadership a Caracas.