“Buttiamo giù il governo, Meloni Mussolini in gonnella”: recita così il cartello apparso al corteo Fiom-Cgil a Milano durante lo sciopero generale. Nel manifesto, la presidente del Consiglio è raffigurata con l’uniforme fascista, il fez nero e il braccio destro che brandisce un manganello.
Non è la prima volta che il cartello compare: a Milano aveva già sfilato alcune settimane fa. Gli autori sono i militanti del PMLI, il Partito marxista-leninista italiano, che sul proprio sito web utilizza più volte l’espressione “Mussolini in gonnella” riferita a Giorgia Meloni, accompagnandola anche con varie locandine e rappresentazioni della premier in divisa fascista.
Il cartello con Meloni rappresentata in divisa fascista apparso questa mattina al corteo Fiom a Milano è l’ultimo di una lunga sequenza. A Napoli, lo scorso 25 aprile, i collettivi napoletano hanno affisso rappresentazioni della premier – ma anche di Ignazio La Russa, Matteo Piantedosi e Giuseppe Valditara – appesi a testa in giù.
In questo anno, e in più occasioni, durante cortei legati alle proteste Pro-Palestina sono stati poi uditi cori come “…il Duce lo abbiamo appeso a testa in giù, Giorgia Meloni la prossima sei tu…”, come avvenuto a Imperia lo scorso ottobre. Sempre nelle manifestazioni pro-Palestina, Meloni è stata in più occasioni raffigurata come gerarca fascista, accompagnata dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, rappresentato nei panni di Hitler.
Le rappresentazioni della premier in divisa fascista non sono le uniche forme di contestazione estrema a cui si è assistito negli ultimi anni. A Torino, lo scorso settembre, le foto della premier sono state bruciate in piazza.
Nel marzo scorso, durante il carnevale di Poggio Mirteto, un fantoccio della premier, rappresentata come una bambola intenta a fare il saluto romano e inserita in una scatola rosa con la scritta “Barbie fascio di luce”, è stato dato alle fiamme durante una manifestazione satirica. "Un gesto di pessimo gusto", come lo aveva definito il capogruppo di Fratelli di Italia, Lucio Malan, osservando l'assenza "di particolari segni di indignazione" da parte della sinistra.
I “democratici” rossi bruciano un fantoccio con le sembianze del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
— Francesco ???????? (@SaP011) March 10, 2025
L’odio rosso vive ancora. pic.twitter.com/TvOW73rLBs