La difesa di Andrea Sempio, indagato da marzo 2025 per l'omicidio di Chiara Poggi - avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007 - avrebbe individuato quattordici possibili punti di contatto tra il 37enne e la vittima. Tra questi, il più significativo sarebbe, secondo gli avvocati Cataliotti e Taccia, il "telecomando della televisione" situata al pianterreno della villetta di via Pascoli, utilizzato dalla 26enne la mattina del delitto e già toccato da Sempio mentre, con Marco Poggi, giocava ai videogiochi.
Nella giornata di ieri, i legali di Sempio e i consulenti, Armando Palmegiani e Marina Baldi, si sono riuniti con l'indagato per fare il punto della situazione e capire "quante e quali consulenze presentare in vista della chiusura dell'incidente probatorio", con l'udienza in programma per il 18 dicembre.
A margine dell'incontro romano, intercettato dai giornalisti, l'avvocato Liborio Cataliotti ha dichiarato:
Lo stesso che Sempio e Marco Poggi avrebbero usato - quando si vedevano nella villetta - per accendere "il display e giocare ai videogiochi".
ha aggiunto sempre il legale.
Quando parla di "possibili punti di contatto", sta cercando di spiegare come abbia fatto il Dna di Sempio a trasferirsi sulle unghie della vittima. La dottoressa Albani, incaricata di svolgere nuovi accertamenti in tal senso dalla giudice Daniela Garlaschelli, ha infatti evidenziato una compatibilità "da moderatamente forte a forte" del profilo estratto dai margini ungueali di Chiara - un aplotipo Y - con la linea paterna dell'indagato.
Si tratta, in sostanza, di un Dna che potrebbe ricondurre anche a uno dei suoi parenti maschi (il nonno, il padre, lo zio, eventuali cugini) e non identifica dunque con certezza Sempio, che tuttavia era l'unico, tra loro, a frequentare casa Poggi. Sempre nella perizia, la genetista - criticando le strategie analitiche adottate nel 2014 dal perito Francesco De Stefano, durante il processo ad Alberto Stasi - scrive che
L'accusa punta ovviamente a dimostrare che Sempio fosse presente sulla scena del crimine. Per la difesa, si tratta, invece, come detto, di un contatto indiretto: lui e Chiara avrebbero semplicemente toccato lo stesso oggetto in due momenti diversi.
L'avvocata Angela Taccia ha detto alla trasmissione Mediaset Mattino Cinque che "probatoriamente parlando, con tutto il rispetto per il lavoro della Albani, la perizia non vale granché", nel senso che non avrà un peso giuridico decisivo.
Andrà però certo valutato insieme a una serie di altri elementi: l'impronta digitale che secondo la Procura Sempio avrebbe lasciato sul muro delle scale che portano alla cantina, dove fu rinvenuto il cadavere di Chiara.
E ancora: le telefonate 'anomale' che fece nei giorni precedenti all'omicidio, quando il suo amico non era in casa, e il fatto che abbia consegnato agli inquirenti lo scontrino di un parcheggio che, secondo loro, gli avrebbe fornito un "falso alibi".
Si attende, per maggiori risposte, la fine dell'incidente probatorio. In quell'occasione, si saprà di più anche dello studio delle tracce di sangue eseguito dal Ris di Cagliari e della nuova perizia medico-legale firmata dell'anatomopatologa Cristina Cattaneo.
Non è da escludere che il procuratore di Pavia Fabio Napoleone e l'aggiunto Stefano Civardi possano poi decidere di scoprire le loro carte e chiudere le indagini. Fino a quel momento, Sempio, che si dichiara innocente, "non si farà interrogare".