Andrea Sempio, indagato da marzo 2025 per l'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007, non parlerà con i magistrati pavesi fino alla chiusura del fascicolo. Lo ha annunciato l'avvocato Liborio Cataliotti, che assiste il 37enne insieme alla collega Angela Taccia, in un'intervista rilasciata al quotidiano La Provincia Pavese. "È previsto dal codice", ha spiegato il legale, parlando di un "vantaggio da custodire gelosamente".
Secondo i difensori di Sempio, non essendo ancora stata svelata "la linea dell'accusa", un confronto del 37enne con i pubblici ministeri rischierebbe di risultare sfavorevole. Per questo motivo, fino a quando le indagini non saranno concluse, egli non si sottoporrà ad alcun interrogatorio.
Una scelta strategica, ha spiegato l'avvocato Cataliotti, che consiste nell'evitare dichiarazioni in una fase delicata dell'inchiesta e attendere che venga definito più chiaramente il quadro probatorio a carico dell'indagato, che continua nel frattempo a dichiararsi completamente estraneo ai fatti.
Tra gli elementi che potrebbero avere un peso, ma che secondo la difesa non provano nulla, c'è il Dna. La perizia affidata alla genetista Denise Albani dalla giudice Daniela Garlaschelli ha infatti attribuito le tracce estratte dai margini ungueali della vittima alla linea paterna di Sempio, parlando di compatibilità da "moderatamente forte a forte".
C'è poi l'"impronta 33", repertata sul muro in cima alle scale che portano alla cantina della villetta dei Poggi, dove fu trovato il corpo di Chiara. La Procura l'ha imputata a Sempio sulla base di 15 "minuzie dattiloscopiche", che però secondo la difesa non sarebbero sufficienti per un'identificazione certa.
Interrogato al riguardo, Cataliotti ha spiegato comunque che
L'udienza conclusiva è fissata per il 18 dicembre. Si tratta di un passaggio decisivo per chiarire il valore delle nuove perizie, compresa quella medico-legale dell'anatomopatologa Cristina Cattaneo, che qualche mese fa aveva convocato l'indagato a Milano per misurazioni antropometriche.
I legali dei Poggi continuano intanto a ritenere che il vero colpevole sia Alberto Stasi, già condannato a 16 anni (dopo due assoluzioni). Mentre Stasi, ormai in regime di semilibertà, "vive tutto con grande lucidità e con distacco: non vuole illudersi", ha dichiarato a Tag24 l'avvocato Bocellari.
Secondo lei, ci sarebbero - sulla base delle indiscrezioni emerse - più indizi su Sempio che sul suo assistito. Quelli di tipo scientifico, certo, ma anche quelli di tipo più "tradizionale", come le telefonate 'anomale' verso casa Poggi.
O il famoso scontrino del parcheggio di Vigevano, presentato nel 2008 per dimostrare agli inquirenti di aver trascorso la mattina del delitto fuori Garlasco, forse procuratogli da altri. Per maggiori risposte, bisogna però attendere. "Nel frattempo, cerchiamo di restare cauti", ha sottolineato sempre Bocellari.