Oggi, venerdì 12 dicembre 2025 per l'Italia è l'ennesimo "venerdì nero". Lo sciopero generale di 24 ore proclamato dalla Cgil sta paralizzando treni, bus, metro, aerei, scuole, sanità e pubblica amministrazione.
Da Milano a Roma, da Napoli a Palermo, i lavoratori italiani hanno incrociato le braccia per protestare contro la manovra di bilancio del governo Meloni.
Nel mirino l'innalzamento dell'età pensionabile, la precarietà dilagante, salari e pensioni basse, il riarmo europeo e la mancanza di investimenti in sanità, istruzione, industria e terziario.
Maurizio Landini, segretario generale Cgil, guida la carica: "Basta austerity, serve equità".
Ma la risposta del centrodestra non si fa attendere, e al centro della polemica c'è Matteo Salvini, vicepremier e leader della Lega, che ieri sera a Porta a Porta ha sferrato un attacco frontale proprio a Landini.
Quello tra il segretario del più importante sindacato d'Italia e l'attuale ministro dei Trasporti è un duello a distanza che si rinnova con cadenza periodica.
I trasporti rappresentano uno dei settori maggiormente interessato da scioperi e agitazioni.
L'ultimo scontro si è registrato in queste ultime ore: Matteo Salvini ha definito lo sciopero generale di oggi 'pregiudiziale e ideologico' e ha accusato nuovamente Maurizio Landini di scendere in piazza contro il governo per preparare il terreno per la sua discesa in politica.
Nel salotto televisivo di Bruno Vespa, il vicepremier della Lega ha attaccato frontalmente il leader sindacale:
In sostanza il centrodestra accusa la Cgil – e le organizzazioni sindacali in genere – di scegliere sempre il venerdì come giorno per scioperare per allungare il fine settimane.
Non basta: Salvini critica la scelta del venerdì per lo sciopero, bollata come poco seria.
Ricorda il suo mandato da ministro dei Trasporti, quando ricorse alla precettazione:
Oggi, con l'agitazione che blocca l'Italia, il messaggio è chiaro: la Cgil antepone l'ideologia al buonsenso.
La replica della Cgil non arriva solo dalle piazze. Da Firenze, dove guida la manifestazione regionale, Maurizio Landini, ha replicato alle parole del ministro dei Trasporti difendendo il diritto di scioperare:
Ha avvertito il segretario Cgil, rispondendo indirettamente alle critiche di Salvini.
Landini ha poi evidenziato la "grande partecipazione" che anima le piazze, indicata coma la dimostrazione di un “Paese che chiede una cambio di rotta e non si rassegna alle disuguaglianze inevitabili".
La piazza, ha spiegato, riunisce lavoratori, pensionati, studenti e chi fatica ad arrivare a fine mese, senza risposte adeguate nella manovra.
Il 12 dicembre è sciopero generale per tutto il lavoro pubblico e privato.
— CGIL Nazionale (@cgilnazionale) December 11, 2025
Non è solo una protesta, è un richiamo a rimettere al centro chi lavora, chi studia, chi invecchia, chi si cura, chi tiene insieme intere comunità.
Scioperiamo e scendiamo in piazza in tutta Italia… pic.twitter.com/ZyCrt6ykHt
La piattaforma della protesta è ambiziosa – più welfare, meno armi, tasse sui ricchi – liquidata come "sinistra vintage", pronta a capitalizzare elettoralmente.
Non è la prima volta: tensioni tra sindacati e governo infiammano il dibattito da mesi, con la Cgil che conta 5 milioni di iscritti e un peso elettorale non trascurabile.
Per l'esecutivo, lo sciopero è un autogol: arriva in un momento di crescita salariale post-pandemia, con l'inflazione in frenata e la congiuntura europea instabile (Ucraina, Medio Oriente).
Salvini punta a intercettare l'elettorato moderato, stanco dei disagi: pendolari, genitori, lavoratori autonomi. Landini, al contrario, mobilita la base rossa, puntando su un'opinione pubblica sensibile alle disuguaglianze.
Il venerdì nero si consuma così, tra slogan e contro-slogan.