I ‘pompieri’ del centrodestra cercano di spegnere l’incendio che da giorni è divampato all’interno del governo.
Ad alimentarlo la Lega che, nonostante l’irritazione evidente degli alleati di governo non arretra di un millimetro sull’Ucraina e sul ‘no’ al rinnovo degli aiuti militari a Kiev.
L’irritazione, tuttavia, sembra essere limitata esclusivamente all’aspetto mediatico della strategia della Lega, poiché la convinzione generale è che alla fine il Carroccio voterà il decreto Ucraina come ha sempre fatto.
Lo ha detto chiaramente il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani che rispondendo alle domande dei giornalisti ha sottolineato come la Lega abbia già avuto posizioni simili in passato, ma che alla fine avrebbe sempre votato con la maggioranza.
Ha dichiarato Ciriani.
Linea confermata ai microfoni di Tag24.it, dal deputato della Lega, Gianluca Cantalamessa:
A Salvini ha risposto direttamente il presidente del Senato, Ignazio La Russa per il quale la questione è risolta.
Ha dichiarato La Russa, nel corso della cerimonia dello scaldino, nella sala Koch di Palazzo Madama, assicurando che tra gli alleati i rapporti sono ottimi:
Inutile dire che le parole del vicepresidente del Consiglio e degli altri esponenti della Lega sono fonte di irritazione per gli alleati di governo e soprattutto per Forza Italia, che tra i tre partiti di maggioranza è quello più europeista.
Ha dichiarato il portavoce azzurro, Raffaele Nevi. Per Maurizio Gasparri il centrodestra deve guardare a ciò che accade nel mondo e agire di conseguenza.
Per il ministro del Turismo, Daniela Santanchè il problema non esiste.
Una convinzione che, tuttavia, sembra in contraddizione con quanto affermato e ribadito ogni giorno dalla Lega.
Il decreto Ucraina, quello che prevede il rinnovo degli aiuti militari a Kiev, deve essere approvato entro il 31 dicembre 2025. Avrebbe dovuto essere discusso nell’ultimo Consiglio dei Ministri, ma è stato cancellato all’ultimo momento dall’ordine del giorno.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha confermato che la posizione del governo non è cambiata e che il decreto verrà approvato nei prossimi Cdm in programma il 22 e il 29 dicembre.
Bisognerà capire se fino ad allora Matteo Salvini ed la Lega arriveranno a più miti consiglio come è sempre accaduto in passato o se si consumerà – ipotesi improbabile – uno strappo in maggioranza.