11 Dec, 2025 - 15:03

Scontro nel campo largo: tutti contro Conte dopo le dichiarazioni sull’Ucraina

Scontro nel campo largo: tutti contro Conte dopo le dichiarazioni sull’Ucraina

Le parole di Giuseppe Conte sull’Ucraina fanno esplodere l’ennesimo caso politico nel campo largo, ampliando le distanze tra i partiti della eventuale futura coalizione.

“L’Europa è completamente disorientata. Ha scommesso sulla vittoria militare dell’Ucraina a colpi di invii di armi e di spese militari e adesso non ha alcuna alternativa”, ha dichiarato ieri il leader del Movimento 5 Stelle. “Lasciamo che a condurre il negoziato siano gli Stati Uniti”, ha poi aggiunto Conte, suggerendo di fatto l’esclusione dei Paesi europei – Italia compresa – dalle trattative, a vantaggio di un’iniziativa interamente statunitense.

Un giudizio duro, che non è passato inosservato. A reagire sono stati infatti tutti i partiti dell’opposizione: dal Partito Democratico ad Alleanza Verdi Sinistra, fino a +Europa e Azione, sollevando un’ondata di sdegno che neppure le successive precisazioni di Conte sono riuscite ad attenuare.

Le reazioni nel PD alle parole di Conte

Tra i primi a commentare le parole di Conte, il senatore del Partito Democratico Filippo Sensi che, in un post su X – pur senza riferirsi esplicitamente all’ex premier – ha scritto: “Ho letto una nota su Europa, Trump e Ucraina che pensavo fosse di Vannacci o Borghi. Sbagliavo”.

Di tono altrettanto critico il commento di Giorgio Gori, europarlamentare dem: “Ma sì, lasciamo che sia Trump a condurre il negoziato, e noi stiamone fuori! Lasciamo che sia lui, che tanto ha a cuore le sorti dell’Ucraina e il futuro dell’Europa. Facciamo anzi che siano i russi a fissare direttamente le condizioni, così evitiamo di perderci del tempo”.

Picierno: “Serve un chiarimento politico con Conte”

A sottolineare la necessità che Schlein chieda un chiarimento a Conte, in un’intervista al Corriere di oggi, anche Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo e deputata dem a Strasburgo: “Nel nostro campo non può esserci spazio per un trumpismo o un putinismo mascherati da pacifismo”, ha detto la Picierno, sottolineando la problematica convergenza di vedute tra Conte e “buona parte della destra, da Orbán a Salvini”.

Affermazioni, queste, che certificano l’imbarazzo evidente nel Partito democratico: alle critiche dell'area riformista - cui appartengono Sensi, Gori e Picierno - ha fatto da contraltare il sostanziale silenzio dell’area maggioritaria.

Le parole di Beppe Provenzano, responsabile Esteri dem, intervenuto per ribadire come "l’Italia debba stare al fianco dell’Europa per una pace giusta", non sono riuscite né a spegnere la polemica né a togliere dall’angolo la segretaria Schlein, incline a difendere l’alleanza con il Movimento 5 Stelle, anche sorvolando su fratture – come quelle sui dossier di politica estera – sempre più evidenti e problematiche.

Anche Bonelli critica il leader 5S

Per comprendere quanto le parole di Conte abbiano inciso nel dibattito interno al campo delle opposizioni, basta considerare che critiche severe sono arrivate anche da un partito con cui la convergenza – almeno sul tema del contrasto al riarmo europeo – è di solito più immediata.

Angelo Bonelli, deputato e leader di Verdi e Sinistra, ha infatti fatto sapere di non condividere la posizione di Conte e, al contrario, di ritenere “che si debba lavorare perché l’Europa possa modificare una posizione che deve essere più negoziale”. “Una vittoria militare è impossibile” ha poi precisato Bonelli, aggiungendo che “la risposta non è il riarmo”.

Calenda e Magi attaccano Conte sulla linea Ucraina

Carlo Calenda, sempre su X – dove peraltro prosegue il duello con Alessandro Di Battista sul tema della Russia – ha invece commentato con sarcasmo: “Conte-Salvini era decisamente una coppia naturale”, richiamando le dichiarazioni sempre più pressanti che la Lega sta rilasciando nelle ultime settimane, poco inclini a sostenere ulteriormente l’Ucraina, sia sul piano militare sia su quello negoziale.


Anche il segretario di +Europa, Riccardo Magi, ha infine stigmatizzato come “inaccettabili e irresponsabili” le parole di Conte, sottolineando che “non si tratta di una scommessa sull’esito di una partita di calcio, ma di sostenere la resistenza di un Paese ai confini dell’Unione europea, invaso militarmente da una potenza come la Russia”.

La replica di Conte alle critiche dell’opposizione

La replica di Conte alle critiche che, come si è visto, sono piovute trasversalmente dalle opposizioni è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri. Con piglio polemico – “Vedo che alcune anime belle si meravigliano delle mie dichiarazioni di oggi” – il leader del Movimento 5 Stelle ha sostenuto di essersi limitato “a fotografare con rammarico quella che è la disastrosa situazione attuale”, sia con riferimento alla vittoria militare russa, sia alla debolezza europea oggi rimarcata dagli Stati Uniti. “Una debolezza vergognosa che l’Europa dimostra in ogni dossier”.

“Oggi l’unico processo negoziale in campo è quello proposto da loro, che piaccia o no”, ha aggiunto Conte, concludendo: “I farisei che hanno da ridire, se hanno soluzioni alternative, si facciano avanti e la smettano con le chiacchiere”.

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