Scontro durissimo su X tra il ministro della Difesa Guido Crosetto e il senatore leghista Claudio Borghi. Nel botta e risposta, apertamente polemico, i due esponenti della maggioranza hanno commentato il significato della nuova Strategia di sicurezza nazionale USA, con cui il presidente Trump ha annunciato formalmente il disimpegno americano dalla difesa europea.
Borghi è intervenuto per smentire pubblicamente non un semplice collega, ma il ministro della Difesa stesso, accentuando la percezione che sulla politica estera la Lega sia sempre più distante — e intenzionata a marcare questa distanza — dal partito della premier e da Forza Italia, alleati di Governo.
Ma vediamo i contenuti dello scontro andato in scena su X tra il ministro Guido Crosetto e il senatore leghista Claudio Borghi. In un lungo post, Crosetto ha commentato l’avvenuta certificazione del disimpegno degli Stati Uniti dall’Europa, formalizzato dall’amministrazione Trump nei giorni scorsi con la pubblicazione della nuova Strategia di sicurezza nazionale USA. Un documento che, lo ricordiamo, da giorni agita le cancellerie europee anche per il durissimo attacco rivolto dal presidente americano all’Europa, la cui civiltà — secondo Trump — sarebbe a rischio estinzione.
“Da tre anni” ha scritto il ministro “dico ciò che ieri è stato codificato nella Strategia di sicurezza nazionale USA. Era chiaro, evidente”, ha aggiunto, sottolineando però “una tempistica più accelerata di quella che temevo”, dando così avvio a una lunga analisi.
"Gli USA hanno in corso una competizione sempre più difficile, complessa e dura con la Cina e ogni loro atto, decisione, comportamento, deve essere letto in questo scenario", analizza il ministro, e "Trump ha semplicemente esplicitato che l’EU gli serve poco o nulla in questa competizione"
Secondo Crosetto, dunque, il disimpegno degli Stati Uniti deve essere letto alla luce della competizione strategica tra Washington e Pechino che, a suo giudizio, caratterizzerà l’intero secolo. Uno scenario che il ministro ha definito “ampiamente previsto” e che, proprio per questo, impone alle nazioni più piccole — come l’Italia — “scelte, decisioni, strategie” necessarie a “garantirci un futuro”. Un percorso che passa innanzitutto da difesa, sicurezza e deterrenza e da accaparramento di materie prime.
“L’Europa è un luogo naturale dove poter trovare partners per fare ciò che da soli siamo troppo piccoli per realizzare”, è la conclusione del ministro.
Da 3 anni, in privato, incontri, riunioni dei ministri, interviste, dico ciò che ieri è stato codificato nella Strategia di Sicurezza Nazionale USA e cioè che il rapporto con l’EU sarebbe mutato e che le garanzie di difesa regalate dopo il ‘45 sarebbero finite velocemente.
— Guido Crosetto (@GuidoCrosetto) December 6, 2025
Era…
La risposta di Borghi è stata durissima: “Pensa un po’. Dove tu, in quel rapporto, leggi che noi abbiamo bisogno di più armi da comprare insieme alla UE, io leggo che la UE deve essere smantellata per poter tornare a crescere come Italia. E quello sì che l’abbiamo sempre detto davvero”. Una lettura radicalmente opposta a quella del ministro, espressa pubblicamente e con toni apertamente polemici.
Pensa un po', dove tu in quel rapporto leggi che noi abbiamo bisogno di più armi da comprare insieme alla UE io leggo che la UE deve essere smantellata per poter tornare a crescere come Italia ????
— Claudio Borghi A. (@borghi_claudio) December 6, 2025
E quello sì l'abbiamo sempre detto davvero.
La replica di Crosetto non si è fatta attendere, altrettanto dura e sarcastica: “Pensa un po’ se non riesci a capire nemmeno un tweet in italiano, come avrai capito il rapporto in inglese”, ha scritto il ministro, ricordando poi di aver sempre rimarcato gli errori dell’UE.
La linea di Borghi non è nuova: il senatore da anni è portavoce di posizioni euroscettiche, dovute alla convinzione della “natura antidemocratica della UE”, come scritto sempre su X. A sorprendere, tuttavia, è la modalità pubblica dell’attacco, in giorni già caratterizzati da crescente tensione internazionale, con i suoi riflessi nella politica interna.
Il botta e risposta tra Crosetto e Borghi certifica nuovamente le tensioni che, in questi giorni, attraversano la maggioranza. Mentre proseguono le durissime trattative tra mediatori statunitensi, ucraini e russi sul futuro dell’Ucraina, mentre Trump si dice “deluso” dall’atteggiamento di Zelensky e incassa contemporaneamente i complimenti del Cremlino per le parole usate contro l’Europa, e mentre Meloni è impegnata in un delicato equilibrismo tra le posizioni del “gruppo dei volenterosi” — Macron, Merz, Starmer — e quelle dello stesso Trump, la Lega continua a inserirsi in queste fratture, ampliandole e anzi marcando una sua postura autonoma sulla politica estera, rendendo ancora più evidente la distanza strategica all’interno della coalizione.