07 Dec, 2025 - 18:06

Perché Zelensky non cede il Donbass? L’ultimo argine all’avanzata russa e le possibili accuse di alto tradimento

Perché Zelensky non cede il Donbass? L’ultimo argine all’avanzata russa e le possibili accuse di alto tradimento

Si fa sempre più forte la pressione su Volodymyr Zelensky per cedere il Donbass alla Russia mentre i negoziati si fanno sempre più tesi. Dal canto suo, Vladimir Putin pone l’acquisizione del territorio come base per una tregua. Il leader ucraino resiste fermamente, intrappolato da barriere legali, strategiche e popolari che rendono impossibile tale passo. 

Importanza strategica del Donbass

Il Donbass rappresenta un bastione essenziale per la difesa ucraina, fungendo da piattaforma naturale contro avanzate nemiche grazie alle sue alture e fortificazioni. Perderne il controllo aprirebbe corridoi vulnerabili verso regioni chiave come Dnipro, Kharkiv e Zaporizhzhia, esponendo il cuore del paese a offensive future.

Il presidente ucraino ha più volte ribadito che il territorio non è negoziabile. Una eventuale cessione di territorio equivarrebbe, secondo Kiev, a consegnare a Mosca un vantaggio militare decisivo, vanificando anni di sacrifici sul campo.

L’Ucraina ha investito ingentissime risorse per rendere quest’area impenetrabile, e ad oggi, la resistenza delle città e l’efficacia delle linee difensive reggono ancora contro la pressione russa e restano un argine sicuro all’invasione completa. 

Vincoli legali e costituzionali irrinunciabili

La legislazione ucraina, in particolare l'articolo 111 del Codice penale, punisce come alto tradimento qualsiasi cessione di sovranità o integrità territoriale, con pene fino a 15 anni di carcere anche per il presidente.

La Costituzione proibisce esplicitamente di riconoscere occupazioni straniere, creando un muro invalicabile contro richieste come quella di Putin.

Qualsiasi tentativo di modifica richiederebbe una maggioranza parlamentare, rendendo l'ipotesi non solo illegale ma politicamente suicida per Zelensky.​

Resistenza popolare e simbolismo politico

Un'ampia fetta della popolazione ucraina, oltre il 76 per cento secondo sondaggi recenti, rifiuta categoricamente di legittimare il controllo russo sul Donbass, con più della metà pronta a proteste di massa. La regione, culla simbolica delle "repubbliche popolari" filorusse dal 2014 e ricca di risorse industriali come miniere e siderurgia, simboleggia la resilienza nazionale contro l'aggressione. Cedere le porzioni di territorio non sotto controllo russo equivarrebbe a offrire a Mosca una vittoria mai ottenuta sul campo, alimentando il nazionalismo interno e aumentando i rischi di instabilità politica per il governo ucraino.

In definitiva, il rifiuto ucraino di concedere il Donbass seppur in cambio di un cessate il fuoco, non è mera ostinazione, ma un atto di preservazione identitaria che riecheggia il rimpianto per il memorandum di Budapest, quando Kiev cedette l'arsenale nucleare in cambio di garanzie svanite. Questa fermezza trasforma il territorio in un simbolo di indipendenza duratura, costringendo la diplomazia a cercare soluzioni che preservino l'ordine globale senza premiarne le violazioni.

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