Le dichiarazioni di Vladimir Putin sul destino di Donetsk e Luhansk riaccendono le tensioni intorno al negoziato internazionale sulla guerra in Ucraina. Mosca ribadisce la volontà di ottenere il controllo totale del Donbass, una regione chiave dal punto di vista strategico, economico e geopolitico. In questo contesto, il conflitto resta bloccato su posizioni inconciliabili, e la disputa sul Donbass continua a essere il fulcro delle trattative e della stabilità regionale.
La Russia conquisterà Donetsk e Luhansk "in ogni caso". Lo ha dichiarato il presidente russo, Vladimir Putin, in un'intervista al canale televisivo India Today.
Le parole di Putin sono arrivate mentre viene discusso il piano di pace degli Stati Uniti per porre fine alla guerra in Ucraina. La proposta originale dell’amministrazione americana, composta da 28 punti, prevedeva il riconoscimento della sovranità russa su Crimea, Luhansk e Donetsk.
Kiev rifiuta di fare concessioni territoriali a Mosca. Il piano infatti è stato modificato dopo i colloqui tra i funzionari ucraini e statunitensi ed è stato presentato a Putin dalla delegazione guidata dall’inviato del presidente Trump, Steve Witkoff, il 2 dicembre.
L’incontro di cinque ore si è concluso senza alcun accordo, ma ha messo in evidenza ancora una volta le divergenze tra le parti sulle questioni chiave, in particolare sulle concessioni territoriali.
Alcuni analisti sostengono che Mosca non abbia intenzione di scendere a compromessi, soprattutto su alcuni punti fondamentali. Dal punto di vista di Kiev e dei suoi alleati europei, la maggior parte delle richieste russe equivarrebbe alla capitolazione dell'Ucraina.
La questione territoriale è infatti uno dei principali nodi. Mosca mira a ottenere il controllo totale del Donbass, che comprende le regioni di Donetsk e Luhansk.
Secondo le mappe open source, le forze russe controllano attualmente circa l'80 per cento della regione del Donbass. La Russia ha recentemente dichiarato di aver conquistato Pokrovsk, la città chiave nella regione. La rivendicazione è stata però respinta da Kiev.
Il Donbass rappresenta il cuore pulsante degli sforzi di pace, una regione che Mosca considera essenziale per la propria sicurezza e identità storica. Situata nell'estremo oriente dell'Ucraina, confina con la Russia e custodisce risorse naturali e popolazioni russofone. Questa area non è solo un territorio conteso ma un nodo geopolitico che determina l'equilibrio di potere nel Mar Nero.
Il Donbass si estende tra gli oblast di Donetsk e Luhansk. Cuore industriale ucraino, vanta vasti giacimenti di carbone e depositi di minerali ferrosi, che ne hanno fatto un polo siderurgico vitale per l'economia regionale. Comprende inoltre impianti chimici e dispone di terreni agricoli.
La regione nasconde un potenziale economico importante ma anche un peso geopolitico rilevante.
Il Donbass ha un valore strategico fondamentale per l'Ucraina proprio grazie alle sue posizioni fortificate, che costituiscono un baluardo difensivo cruciale lungo il confine orientale. Controllare questa regione significa proteggere le retrovie e mantenere un punto di resistenza chiave.
La "cintura fortificata" è una linea di difesa di circa 50 chilometri che si estende nelle zone controllate dall'Ucraina nel Donetsk, collegando città strategiche come Slovyansk, Kramatorsk, Druzhkivka e Kostyantynivka. Rappresenta una vera e propria fortezza urbana. Strategicamente, controllare questa regione potrebbe permettere la creazione di una zona cuscinetto.