L'Agenzia delle Entrate ha finalmente chiarito un quesito fondamentale riguardo al bonus per il posticipo del pensionamento: l'incentivo non è soggetto a tassazione IRPEF. Questa importante precisazione è stata fornita tramite la risoluzione n. 45 del 30 giugno 2025. La risoluzione stabilisce in modo inequivocabile che le somme erogate come incentivo a chi decide di proseguire l'attività lavorativa pur avendo già maturato i requisiti per la pensione anticipata non concorrono alla formazione del reddito da lavoro dipendente. Ciò significa addio IRPEF su tali importi, garantendo ai lavoratori la certezza di percepire un bonus interamente esente da imposte.
Si tratta di un'interpretazione che si allinea con quanto previsto dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), dove viene specificato che i bonus riconosciuti dal datore di lavoro al dipendente – in alternativa ai versamenti all'INPS – non costituiscono redditi imponibili. Di conseguenza, sono esenti da IRPEF e da altre imposte normalmente applicate sullo stipendio.
Come riportato da fiscooggi.it, il bonus per il posticipo del pensionamento è un incentivo introdotto con la Legge di Bilancio 2023 e successivamente rinnovato e migliorato nel 2025.
Il bonus è rivolto a tutti i lavoratori che hanno maturato i requisiti per l'accesso alla pensione (quelli anagrafici e contributivi, e le condizioni per il pensionamento anticipato), ma che, anziché ritirarsi, decidono di rimanere in servizio.
Il successo di questo bonus risiede nella rinuncia ai contributi pensionistici che normalmente verrebbero versati all'INPS. Questi importi, invece, finiscono direttamente nel netto della busta paga ogni mese, fino al compimento dell'età pensionabile, ovvero 67 anni di età.
Possono accedere a questo bonus i lavoratori che soddisfano i seguenti requisiti:
Questo bonus è particolarmente vantaggioso grazie al suo regime fiscale agevolato. Come specificato dall'articolo 51 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), l'incentivo percepito è esentasse.
Un aspetto non di poco conto, considerando che, in assenza di tale bonus, il posticipo del pensionamento comporterebbe una tassazione molto più consistente sui redditi aggiuntivi.
Inizialmente, questo incentivo era rivolto solo ai lavoratori iscritti all'AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria) e alle sue forme sostitutive, ovvero ai dipendenti del settore privato. Tuttavia, con la Legge di Bilancio 2025, il governo Meloni ha esteso l'incentivo anche ai lavoratori iscritti alle forme esclusive dell'AGO, includendo quindi i dipendenti pubblici.
Di conseguenza, grazie alle nuove disposizioni normative, ora anche insegnanti, impiegati comunali, funzionari pubblici e altri lavoratori statali possono scegliere di ritardare il pensionamento, ricevendo in cambio un premio netto in busta paga.
È fondamentale sottolineare che non basta semplicemente continuare a lavorare per ottenere l'incentivo. È necessario comunicare all'INPS la propria adesione al bonus per il posticipo del pensionamento. Solo in questo modo si potrà ricevere il premio non tassato.
Infine, è importante ricordare che l'incentivo avrà un impatto sulla futura pensione: i mesi di fruizione del bonus non contribuiranno all'accumulo contributivo.
Questo incentivo, che permette di ritardare il pensionamento in cambio di un aumento in busta paga e del "congelamento" dei contributi alla data di richiesta, serve allo Stato per equilibrare la spesa pubblica, contenendo i nuovi pensionamenti. Allo stesso tempo, offre ai lavoratori un aumento del netto in busta paga, valorizzando l'esperienza di chi decide di rimanere in servizio.