Fratelli d’Italia è davvero il primo partito d’Italia? E la scalata del Movimento Cinque Stelle ai vertici della coalizione del centrosinistra è davvero così solida? Alla vigilia del primo turno delle elezioni comunali 2025 (25 e 26 maggio) la risposta sarebbe stata ‘sì’, o, almeno lo sarebbe stata alla luce dei sondaggi degli ultimi mesi. Sondaggi che, però, sembrano essere stati smentiti dai fatti, o meglio dai numeri usciti dalle urne.
È vero, si tratta di elezioni comunali, mentre i sondaggi sono su scala nazionale, ma il confronto è comunque indicativo di una tendenza: per la prima volta, dopo tanti mesi, la coalizione di maggioranza non è più maggioranza in un competizione elettorale. E Fratelli d’Italia non è più il primo partito, scalzato nei capoluoghi di provincia dal Partito Democratico e dal dilagare del campo largo in formazione allargata (inclusi Renzi e Calenda).
In attesa dei ballottaggi, che l’8 e il 9 giugno decideranno i prossimi sindaci di Matera e Taranto, si può affermare – con un certo livello di esemplificazione – che il primo turno lo ha vinto il centrosinistra. La sfida tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein è finita 0-2 per la segretaria del Pd, che adesso punta al poker e dopo Genova e Ravenna, vuole prendersi anche gli altri due comuni ancora in bilico.
Il Pd primeggia in tutti e quattro i comuni capoluogo ed è il partito più votato a Ravenna (40%), Genova (29,06%), Matera (14,46%) e Taranto (15,27%)
Fratelli d’Italia invece non va mai oltre il 20%, neanche a Matera e Genova, capoluoghi di regioni governati da presidenti di centrodestra. A Taranto non raggiunge neanche il 10%.
Non va meglio agli altri partiti, di entrambi gli schieramenti, che non raggiungono mai la doppia cifra.
Nei 32 comuni con più di 15.000 abitanti al voto il 25 e il 26 maggio per le elezioni amministrative il centrosinistra aveva 15 sindaci uscenti e il centrodestra 6, mentre 11 erano civici o espressione di altri partiti.
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Negli ultimi mesi, i sondaggi nazionali hanno continuato a dipingere un quadro politico relativamente stabile, con Fratelli d’Italia stabilmente in vetta alla classifica di gradimento, Partito Democratico che insegue con fortune alterne e soprattutto con un Movimento Cinque Stelle lanciato oltre il 12%. Ma è bastato scendere sul territorio per scoprire una realtà molto diversa, fatta di cali significativi, sorprese e territori che non si allineano affatto con le tendenze nazionali.
Le principali anomalie riguardano il partito della premier e quell’ex presidente del Consiglio pentastellato, che nella tornata elettorale, che si è appena conclusa, hanno fatto registrare numeri nettamente ridimensionati rispetto alle percentuali assegnategli dai sondaggi.
Nelle rilevazioni nazionali, Fratelli d’Italia è il protagonista assoluto con percentuali stabilmente intorno al 30%. Il dato cambia, tuttavia, quando si scende in città chiave come Genova, Ravenna, Matera e Taranto. Qui Giorgia Meloni fatica a superare il 17%, spesso restando sotto il 10% e in alcuni casi senza riuscire a portare il proprio candidato al ballottaggio, segnale evidente che il consenso reale sul territorio è molto più fragile di quanto raccontato dai sondaggi.
Lo stesso discorso vale per il Movimento 5 Stelle di Conte, che i sondaggisti danno ancora sopra il 12%, ma nelle urne locali si attesta a metà di quelle cifre, intorno al 4-7%. Il M5S passa dal 4,43% di Ravenna al 6,32% di Taranto. A Genova – città di Beppe Grillo – Giuseppe Conte ha ottenuto solo il 5,10% mentre a Matera si è fermato al 5,57% correndo, però, con un proprio candidato.
La distanza tra numeri nazionali e risultati locali rivela un paradosso: il “boom” percepito nei sondaggi nazionali a volte – come in questo caso - non si traduce in voti reali.
La causa? Sondaggi che appiattiscono le differenze territoriali e strategie mediatiche che sovrastimano i partiti. La politica locale, invece, premia chi conosce davvero il territorio e presenta candidati credibili. Il rischio, per i grandi partiti, è quello di perdere terreno proprio dove la politica si fa più concreta e vicina ai cittadini.