07 May, 2025 - 10:19

Omicidio Claris, cos'ha detto Jacopo De Simone: "Ho preso il coltello per difendere mio fratello"

Omicidio Claris, cos'ha detto Jacopo De Simone: "Ho preso il coltello per difendere mio fratello"

Davanti al gip di Bergamo, Jacopo De Simone ha ribadito quanto già dichiarato al momento dell'arresto: "Ho preso il coltello perché volevo difendere mio fratello". Il 18enne, accusato di aver ucciso Riccardo Claris, 26 anni, nella notte tra sabato 3 e domenica 4 maggio, ha poi ricostruito quanto accaduto sotto la sua abitazione di via Ghirardelli. 

Cos'ha detto Jacopo De Simone sull'omicidio Claris

Secondo la versione di De Simone, tutto sarebbe iniziato al bar "Reef" di via Borgo Santa Caterina. Lui e alcuni amici, tifosi dell'Inter, avrebbero intonato un coro che i presenti, supporter dell'Atalanta, avrebbero percepito come una provocazione. Da lì, la lite, proseguita anche all'esterno del locale.

A un certo punto, il 18enne, il fratello gemello e la sua fidanzata si sarebbero incamminati verso casa, seguiti da un gruppo di almeno dieci ragazzi. Una volta arrivato, Jacopo sarebbe salito nell'appartamento e, non trovando il fratello - rimasto indietro - avrebbe preso un coltello da cucina, infilandoselo nella tasca della felpa per poi tornare in strada.

Sostiene di averlo estratto solo quando Claris gli sarebbe andato incontro con una catena. A riportarlo è Il Corriere della Sera, secondo cui anche la madre, allarmata dai rumori, sarebbe scesa a controllare cosa stesse succedendo, cercando di placare gli animi. 

La donna si sarebbe poi messa alla ricerca del figlio mancante. Tornando a casa, avrebbe trovato Claris a terra, morente, e il figlio Jacopo con le mani ferite e i vestiti sporchi di sangue. "Ci sono i carabinieri, consegnati", gli avrebbe detto, ricollegando tutto. Il giovane è accusato di omicidio volontario aggravato dai motivi futili e abietti.

Oggi l'autopsia sul corpo di Riccardo: la sorella chiede giustizia

Per oggi, 7 maggio 2025, è in programma, presso l'obitorio dell'ospedale Papa Giovanni XXIII, l'autopsia sul corpo di Riccardo. Laureato, con un contratto a tempo indeterminato nel campo della consulenza finanziaria, il ragazzo - tifoso dell'Atalanta - aveva ancora tutta la vita davanti. 

Secondo i primi accertamenti, sarebbe stato colpito con un unico fendente alla schiena, all'altezza della scapola sinistra. I familiari e gli amici chiedono ora giustizia. "Siamo tutti sconvolti, non ci sono parole per descrivere ciò che proviamo", ha scritto la sorella, Barbara Claris, in una lettera diffusa sui social.

"Riccardo era un bravissimo ragazzo, chi lo conosce lo sa! [...] Non era un violento, non era un criminale, non si meritava quanto successo. Niente giustifica l'omicidio, comunque!", ha aggiunto, chiedendo "rispetto e silenzio".

Il servizio di Alfredo Ranavolo per il Tg1 - 5 maggio 2025.

La questione dello "scontro" e cosa non torna

Nella lettera, la donna si è soffermata anche sulla ricostruzione degli eventi che hanno portato alla morte del fratello. "Mi fa parecchio arrabbiare leggere che c'è stato 'uno scontro finito male', perché nelle constatazioni delle forze dell'ordine molto probabilmente è stato colpito a caso, alle spalle, mentre tornava a casa".

Saranno le indagini a fare chiarezza. L'avvocato dell'indagato, ci ha tenuto a sottolineare, intanto, che "questo fatto non c'entra niente con il mondo ultras". Il coro interista, in pratica, potrebbe essere stato solo uno dei fattori scatenanti, in un contesto più ampio, di tensione giovanile. Restano la rabbia e il dolore. Lo sgomento della comunità locale.

"Saluto il mio Ricky indignata per una società che ha perso il senso dell'umanità [...]. Cresciamo generazioni di disagiati che, se non sanno come replicare a parole, salgono a casa, scendono armati e ammazzano", le parole di Barbara Claris.

Riccardo, in effetti, non è il solo ad essere morto in modo simile. Si pensi a quanto accaduto a Monreale, nel Palermitano, dove ben tre ragazzi sono morti - freddati a colpi di pistola - per ragioni banalissime. O, ancora, a Francesco Pio Maimone o Santo Romano, uccisi "per una scarpa sporcata". 

Cosa sappiamo finora sul delitto di Bergamo 

  • La versione di Jacopo De Simone - Durante l'udienza di convalida, il 18enne, accusato dell'omicidio di Riccardo Claris, ha dichiarato di essere uscito di casa con un coltello da cucina per difendere il fratello, rimasto in strada dopo una lite con alcuni tifosi atalantini, iniziata al bar Reef per via di un coro interista intonato dal loro gruppo.
  • La ricostruzione dei fatti - Secondo quanto ricostruito finora, le due comitive avrebbero litigato prima all'interno del locale, poi fuori, fino a via Ghirardelli, dove abita la famiglia di De Simone. Lì Claris è morto, accoltellato alla schiena. 
  • L'impatto e le reazioni - Oggi è prevista l'autopsia sul corpo della vittima. La sorella, Barbara, ha chiesto rispetto e giustizia, denunciando una società in cui si uccide per futili motivi, come già accaduto in altri casi simili in Italia.
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