Dall’Ucraina al Medio Oriente, passando per i migranti, l’economia e lo sport: il bilaterale tra Giorgia Meloni e Recep Tayyip Erdogan, tenutosi il 29 aprile a Roma, ha affrontato un ampio ventaglio di temi strategici per entrambi i Paesi. L’incontro, ospitato a Villa Doria Pamphilj, ha confermato il desiderio di rafforzare il partenariato tra Italia e Turchia, legate non solo dalla comune appartenenza al Mediterraneo e alla NATO, ma anche da crescenti interessi economici e politici condivisi.
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, si è recato il 29 aprile a Roma. Erdogan ha avuto un bilaterale con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a Villa Doria Pamphilj. Si tratta del quarto vertice intergovernativo tra Italia e Turchia, come affermato da Meloni.
Il premier si è detto soddisfatto dell’incontro che ha gettato le basi per rafforzare il partenariato tra i due paesi. “L’Italia è il primo partner commerciale della Turchia nell’area del Mediterraneo e il secondo in Europa”, ha affermato Meloni.
L'interscambio tra le due nazioni continua a crescere: dai 26 miliardi del 2023 ai 32 miliardi di dollari nel 2024. Si tratta di una crescita del 15 per cento. Questo dato è stato raggiunto in tempi piuttosto rapidi e quindi Roma e Ankara hanno concordato di porsi un nuovo obiettivo: raggiungere i 40 miliardi di dollari a medio termine.
Le esportazioni italiane in questo scambio sono aumentate dell’8 per cento.
La presidente del Consiglio ha evidenziato come le grandi imprese turche stiano mostrando un crescente interesse verso il mercato italiano. Un esempio concreto è rappresentato dalla società Baykar Technologies, nota per la produzione di droni militari, come il Bayraktar TB2, che ha acquisito Piaggio Aerospace, storica azienda italiana del settore aeronautico.
Insieme a Leonardo, il colosso italiano della difesa, Baykar darà vita a una joint venture italo-turca con sede in Italia. Questa nuova società collabora nello sviluppo, produzione e manutenzione di droni e sistemi aerei senza pilota (UAV).
Italia e Turchia, oltre ad essere due nazioni del Mediterraneo, sono anche alleate sotto il tetto della NATO. Meloni ed Erdogan hanno quindi discusso anche della guerra tra Russia e Ucraina. Il premier italiano ha ricordato gli sforzi di mediazione di Ankara tra le parti del conflitto, soprattutto per far fronte all’insicurezza alimentare.
Meloni ha ribadito "il pieno sostegno agli sforzi del presidente Trump per arrivare a una pace giusta e duratura in Ucraina". Ha commentato anche l’incontro del presidente americano con il suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, ai margini dei funerali di Papa Francesco il 26 aprile, evidenziando che “abbia avuto un significato enorme”:
Nella dichiarazione congiunta è stato ribadito anche l’appello per un cessate il fuoco immediato e incondizionato, che “duri tutto il tempo necessario ad avviare un serio percorso e reali trattative di pace”.
Meloni ha ricordato anche la dichiarazione del presidente russo, Vladimir Putin, di una tregua unilaterale in occasione dell’80esimo anno della vittoria sul nazismo. Pur accogliendo con favore la notizia, il premier ha affermato che non è abbastanza per l’obiettivo della pace.
Meloni ed Erdogan hanno anche toccato il tema della guerra in Medio Oriente. Roma ha affermato di sostenere gli sforzi dei paesi arabi volti alla ricostruzione di Gaza, insieme alla sicurezza e a una pace duratura nella regione.
I due leader hanno discusso anche della transizione democratica della Siria. Meloni ha ribadito che tale processo dovrebbe includere la piena partecipazione della società, indipendentemente da etnia e religione.
“Riteniamo cruciale favorire una ripresa dell’economia siriana anche per garantire ai rifugiati la possibilità di tornare alle loro case in modo volontario, sicuro e sostenibile”, ha dichiarato il premier.
I due leader hanno affrontato anche il tema dell'immigrazione. Meloni ha sottolineato che "l'accordo sui migranti funziona" e ha ribadito che continuerà la collaborazione "sulla lotta all'immigrazione irregolare".
La Turchia, ponte tra Asia ed Europa, si trova all’inizio della rotta balcanica. L'Unione europea ha firmato un accordo con Ankara nel marzo 2016 per far fronte al crescente flusso migratorio scoppiato con la guerra in Siria.
Secondo i dati del ministero dell'Interno turco, annunciati nel gennaio 2025, 2.888.876 siriani si trovano oggi in Turchia, dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad l'8 dicembre 2024.
Oltre al rafforzamento della cooperazione nei vari settori, dalle telecomunicazioni al trasporto, passando per l’energia, Italia e Turchia hanno fissato l’obiettivo di collaborare anche nello sport. Un tema sentito da entrambe le nazioni, note per la loro passione per il calcio, che organizzeranno insieme gli Europei nel 2032. Meloni ha descritto l’evento come una “grande sfida” per entrambi i Paesi.