Grande attesa per il colloquio informale dei leader europei, oggi 3 febbraio 2025, a Palais d'Egmont a Bruxelles in vista del prossimo Consiglio europeo del 20 e 21 marzo. Tanti i temi sul tavolo: a partire dall'aumento delle spese per la difesa su richiesta del presidente degli Usa, Donald Trump, fino ai possibili dazi che potrebbero arrivare da Washington all'Europa. Tanta la preoccupazione intorno al futuro delle relazioni tra i due pilastri dell'Occidente.
Si profila uno scenario interessante per Giorgia Meloni. La premier, considerata un underdog tra i leader più importanti dell'Ue, potrebbe svolgere un ruolo fondamentale per l'Ue per via del suo rapporto privilegiato con il presidente degli Usa. Ma sarà davvero così? Se prevelasse la volontà di mantenere le relazioni tra Washington e Roma come "esclusive", Meloni potrebbe fare un importante sgambetto all'Ue.
Nel frattempo, dall'Italia, l'opposizione esprime tutta la sua preoccupazione per le politiche di Trump verso l'alleato storico degli Stati Uniti. Il segretario di +Europa, Riccardo Magi, e l'esponente di Alleanza Verdi Sinistra Nicola Fratoianni hanno parlato questa mattina alla stampa dei temi internazionali che coinvolgono la presidente del Consiglio.
L'elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti per la seconda volta è stata vissuta come un terremoto politico all'interno dell'Unione Europea. Trump ha promesso infatti dazi sulle merci che arrivano dall'Ue. Una soluzione simile è stata già applicata ad altri Stati come Messico, Cina e il vicino Canada. Questo è solo uno dei temi discussi dalle 11 di questa mattina a Palais d'Egmont in un colloquio informale tra i 27 leader europei.
Una misura protezionista che ha già avuto, nella mattinata di oggi, un effetto importante sulle Borse europee. I principali indici stanno infatti andando molto male dopo la minaccia del presidente degli Stati Uniti che vorrebbe aumentare la produzione interna al suo Paese senza dover più acquistare altri prodotti dall'estero. Uno scenario preoccupante ma che era abbastanza prevedibile, visto il programma del tycoon.
Al centro del dibattito informale finiscono anche le spese militari. Trump ha annunciato spesso che avrebbe portato alla fine della guerra in Ucraina ma al contempo ha invitato gli Stati dell'Ue ad aumentare la spesa per la difesa al 5% del Pil durante il World Economic Forum di Davos lo scorso gennaio. Si torna così a discutere anche di difesa comune europea, come emerge dalla comunicazione ufficiale del Consiglio europeo:
Tre opzioni per Giorgia Meloni: mettersi contro l'Ue mantenendo un rapporto privilegiato con Donald Trump, portare avanti le istanze di Bruxelles guadagnandosi la stima degli altri leader o svolgere un'opera di mediazione tra Usa e Ue. La presidente del Consiglio potrebbe tornare utile alle istituzioni europee visto il suo buon rapporto con Donald Trump: era presente alla cerimonia di insediamento, lo scorso 20 gennaio, e gode della stima del capo di Stato.
Proprio in quell'occasione la presidente del Consiglio ha lanciato un forte messaggio dicendo che l'Italia sarà il ponte tra gli Stati Uniti e l'Unione Europea. Sarà veramente così? Sembra difficile che Meloni possa prendere le distanze da Bruxelles ora che potrà avere maggiore voce in capitolo. Il rapporto privilegiato con Trump potrebbe addirittura essere utile per moderare le richieste spesso eccessive del presidente degli Usa.
L'idea che Giorgia Meloni possa affrontare bilateralmente la questione relativa ai dazi non piace al segretario di +Europa, Riccardo Magi. Secondo l'esponente del partito dell'opposizione, cercare di ottenere condizioni migliori per l'Italia potrebbe compromettere fortemente il rapporto tra Roma e Bruxelles, anzi forse significherà "uscire dall'Unione Europea":
????️ Riccardo #Magi ( #PiùEuropa) sui #dazi che #Trump vorrebbe imporre all'#Europa: "Affrontare la questione come pensa di fare il governo #Meloni significa di fatta uscire dall'#UE, solo all'interno di essa troveremmo maggiore efficacia di trattativa" pic.twitter.com/1nqqpN5tI9
— Tag24 (@Tag24news) February 3, 2025
Dello stesso avviso anche l'esponente di Avs Nicola Fratoianni che ribadisce:
????️ Riccardo #Magi ( #PiùEuropa) sui #dazi che #Trump vorrebbe imporre all'#Europa: "Affrontare la questione come pensa di fare il governo #Meloni significa di fatta uscire dall'#UE, solo all'interno di essa troveremmo maggiore efficacia di trattativa" pic.twitter.com/1nqqpN5tI9
— Tag24 (@Tag24news) February 3, 2025
Incontro informale dei leader europei: Oggi, 3 febbraio 2025, si svolge a Bruxelles un colloquio tra i 27 leader dell'Unione Europea, incentrato su temi cruciali come l'aumento delle spese per la difesa richiesto da Donald Trump e i possibili dazi contro l'Europa. La situazione delle relazioni transatlantiche è molto preoccupante.
Il ruolo di Giorgia Meloni: La premier italiana potrebbe giocare un ruolo strategico, grazie al suo rapporto privilegiato con Trump. Le opzioni per Meloni sono tre: schierarsi contro l'Ue per favorire i legami con gli Usa, sostenere le posizioni europee, o mediare tra Washington e Bruxelles. Le sue mosse saranno determinanti per l'Italia e l'Ue.
Preoccupazioni dell'opposizione italiana: L'opposizione esprime timori che Meloni possa favorire un'alleanza esclusiva con gli Stati Uniti, indebolendo i legami con l'Ue. Critiche arrivano anche riguardo alla gestione dei dazi e delle politiche commerciali, con timori che ciò possa minare l'integrazione europea.