27 Jan, 2025 - 14:41

Trump e il futuro dei palestinesi: dalla soluzione dei due Stati alla proposta di svuotare Gaza

Trump e il futuro dei palestinesi: dalla soluzione dei due Stati alla proposta di svuotare Gaza

Donald Trump ha già annunciato progetti ambiziosi per una nuova mappa degli Stati Uniti, inclusi quello di rinominare il Golfo del Messico in "Golfo d'America" e quelli relativi all'espansionismo verso il Canada e all'obiettivo di ottenere il controllo della Groenlandia e dello stretto di Panama. Tuttavia, in politica estera, ha più volte ribadito l'intenzione di mantenere gli Stati Uniti lontano dalle guerre altrui.
Il primo successo diplomatico nel nuovo mandato è arrivato prima ancora del suo insediamento, con il contributo decisivo alla mediazione dell'accordo di cessate il fuoco a Gaza e al rilascio degli ostaggi.

Sebbene l'intesa tra Israele e Hamas rappresenti un'importante conquista, la situazione nella regione rimane complessa. La nuova proposta di Trump, che riprende la sua visione sulla questione palestinese, ha suscitato numerose critiche. Dopo il piano per la pace del suo primo mandato, che proponeva la soluzione dei due Stati, ora il presidente statunitense avanza l'idea di trasferire i palestinesi di Gaza in Egitto e Giordania.

La proposta di Trump per Gaza: cosa comporta il piano

Mentre il cessate il fuoco raggiungeva la prima settimana, il 25 dicembre Donald Trump ha dichiarato di auspicare che due paesi confinanti con l’enclave, l’Egitto e la Giordania, accolgano i palestinesi residenti nella Striscia di Gaza "temporaneamente o a lungo termine".

Trump ha definito Gaza un "sito di demolizione" e ha riferito di aver discusso con il re di Giordania la possibilità di costruire alloggi per i palestinesi. Ha inoltre espresso l’intenzione di coinvolgere anche il presidente egiziano.

virgolette
Stiamo parlando di un milione e mezzo di persone, e noi le eliminiamo tutte. Non lo so, qualcosa deve succedere, ma in questo momento è letteralmente un cantiere di demolizione. Quasi tutto è stato demolito e la gente sta morendo lì, quindi preferirei impegnarmi con alcune nazioni arabe e costruire alloggi in un luogo diverso dove penso che potrebbero vivere in pace per una volta.

Dall’inizio della guerra a Gaza, il 7 ottobre 2023, oltre 47mila palestinesi hanno perso la vita. Circa il 90 per cento dei 2,3 milioni di abitanti di Gaza è stato sfollato. Secondo l’OCHA, il 92 per cento delle abitazioni nella Striscia di Gaza è stato danneggiato o distrutto.

Le reazioni alla nuova posizione di Trump

L'idea di trasferire i palestinesi di Gaza nei paesi arabi, definita “emigrazione volontaria”, è stata promossa anche dal governo di Benjamin Netanyahu. La proposta di Trump è stata accolta con favore dall'ultradestra israeliana. L'ex ministro della Sicurezza Nazionale, Itamar Ben-Gvir, ha elogiato “l'iniziativa di trasferire i residenti di Gaza in Giordania ed Egitto”. Il ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, ha definito la proposta “un'ottima idea”. Gli esponenti dell'ultradestra sono alleati chiave del governo israeliano. Ben-Gvir si è dimesso in seguito all'accordo di cessate il fuoco firmato con Hamas, mentre Smotrich è diventato una figura cruciale per la sopravvivenza della coalizione.

Egitto e Giordania, invece, hanno respinto categoricamente la possibilità di trasferire gli abitanti di Gaza nei propri paesi. Entrambi si erano già opposti a qualsiasi spostamento forzato dei palestinesi. Per l'Egitto, la questione rappresenta non solo un problema di sicurezza nazionale ma anche di stabilità regionale. Il ministero degli Affari Esteri egiziano ha dichiarato che un piano del genere è inaccettabile, indipendentemente dalla sua durata. La Giordania, dal canto suo, ha ribadito la propria opposizione allo sfollamento dei palestinesi dalla loro terra. Secondo questi paesi arabi, un eventuale spostamento dei palestinesi potrebbe minare la creazione di uno stato palestinese.

La posizione di Trump ha suscitato critiche anche da parte dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) e di Hamas. Il leader dell’ANP, Mahmoud Abbas, ha affermato che il popolo palestinese continuerà a rimanere nella propria terra. La proposta è stata respinta anche dai palestinesi che temono che un eventuale spostamento possa impedire loro definitivamente il diritto al ritorno.

La soluzione dei due Stati: l'evoluzione della posizione di Trump

Il presidente statunitense aveva adottato un approccio diverso durante il suo primo mandato, sostenendo la soluzione dei due Stati. Esattamente cinque anni fa, Trump ha presentato la sua “visione per la pace” in Medio Oriente. Le sue posizioni di allora prevedevano una potenziale soluzione dei due Stati ma con notevoli restrizioni.

Nel piano di Trump del 2020 si legge che la sua “visione” mirava a offrire ai palestinesi la possibilità di realizzare le “legittime aspirazioni all'indipendenza, all'autogoverno e alla dignità nazionale”. Il piano prevedeva anche “il riconoscimento reciproco dello Stato di Israele come Stato-nazione del popolo ebraico e del futuro Stato di Palestina come Stato-nazione del popolo palestinese, con uguali diritti civili per tutti i cittadini all'interno di entrambi gli Stati”.

Più specificamente, la proposta prevedeva inoltre il riconoscimento della maggior parte degli insediamenti israeliani nei territori occupati come parte integrante di Israele. Per compensare la perdita di circa il 30 per cento della Cisgiordania, uno Stato palestinese avrebbe ricevuto aree desertiche vicino a Gaza. Infine, includeva progetti specifici, come la costruzione di una ferrovia per collegare Cisgiordania e Gaza.

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Nazlican Cebeci
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