Tragedia ad Ischia. “Una tragedia annunciata” la definisce Il vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia Giorgio Mulè, che è
intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus.
Tragedia ad Ischia, Mulè(FI): “Tragedia annunciata”
Le polemiche politiche non mancano anche in questa vicenda con il Ministro dell’ambiente Pichetto Fratin che in mattinata ha attaccato i sindaci “che dovrebbero finire in galere” quando favoriscono l’abusivismo. Giorgio Mulè durante la diretta dell’emittente radiofonica dell’UniCusano parla delle responsabilità politiche ma anche del contesto in cui queste responsabilità si evidenziano: “E’ chiaro che all’incuria dell’uomo si è aggiunta la violenza di eventi climatici sempre più ravvicinati e violenti. Quella di Ischia è la tragedia annunciata di un territorio isolano, di un’organizzazione urbanistica che ha visto incuria e lassismo.
Tragedia ad Ischia e il decreto della discordia
In queste ore é finito sotto i riflettori il decreto emanato dal governo Conte I, che Mulè a Radio Cusano ricorda così: “Nel decreto Ponte Morandi piombò l’emendamento del governo che sostanzialmente condonava la regolarizzazione delle case abusive di Ischia. Venne fatto tutto in due ore. Noi votammo contro. E’ chiaro che se intervieni su un tessuto fragile con un condono in fretta e furia è chiaro che ti esponi a delle tragedie. Mai come adesso bisognerebbe immediatamente fermarsi e capire dove questo Paese è a rischio di morte più o meno certa, ci sono territori dove è scritto che l’incuria provocherà tragedie di qui a qualche decennio”.
Ischia e le soluzioni nel Pnrr
Le soluzioni il Vice Presidente della Camera le individua nel Pnrr . “Ci sono piani urbanistici che sono previsti dal Pnrr che però devono essere messi in pratica, anche a costo di scontentare chi parla di abusivismo di necessità. Siccome si fa tanto parlare di rigenerazione urbana, di riordino di zone urbanistiche, non può più essere accettato il teorema di abusivismo di necessità. Laddove ci sono situazioni di pericolo concreto lo Stato deve intervenire anche con la forza. Bisogna accettare il fatto che dovremo anche demolire alcune porzioni di territorio, dando però a queste persone una situazione abitativa degni”.