Sicurezza stradale. Secondo le stime, nel 2050 il 25% della popolazione in Europa o Nordamerica potrebbe avere 65 anni o più. Questo vuol dire che la società invecchia sempre più anziani si sposteranno sulle strade cittadine e non in autonomia con un rischio di incidenti elevato.
I dati degli incidenti stradali sono impressionanti. Nell’UE quasi il 30% delle vittime della strada appartiene alla fascia d’età 65+. Gli anziani rappresentano all’incirca anche la metà dei pedoni e dei ciclisti deceduti in seguito a incidenti stradali. I senior sono un gruppo sociale ad lato rischio sulle strade.
Non solo con l’aumentare dell’età le capacità motorie e la capacità di reazione diminuiscono, ma le lesioni possono avere conseguenze più gravi. Per questo è necessaria una programmazione politica a lungo termine che preveda sempre più una mobilità urbana ed extra urbana inclusiva, anche a misura di anziano. Ma è necessario anche sensibilizzare le famiglie ad intervenire tempestivamente all’insorgere dei primi segnali di fragilità. Lo ha sottolineato Eleonora Selvi, presidente della Fondazione Longevitas, che a radio Cusano Campus ribadisce: “non sempre una facile mobilità è garantita anche nella città dove tra scale mobili ferme e ascensori non funzionanti a volte è impossibile prendere anche la metropolitana. E’ necessaria una gestione della manutenzione diversa dei mezzi pubblici per incentivare sempre più i senior a scegliere una mobilità pubblica piuttosto che il mezzo privato”