I primi a costruire questo “mito” furono i filosofi antichi, da Aristotele a Cicerone, da Seneca a Marco Aurelio, per i quali l’amicizia è un sentimento elitario e virtuoso, superiore a ogni altro legame. Oggi l’amicizia si declina in forme e contesti molto diversi – non da ultimo quelli digitali – e rapportarsi agli elevati modelli del passato porta a riflettere nella loro immagine illusoria e un po’ anacronistica, i nostri desideri, e a incorporarli nelle persone che incontriamo, esponendoci (ed esponendole) a cocenti delusioni. E recuperare un rapporto amicale è quasi impossibile, molto più difficile che con un rapporto amoroso. Lo ha spiegato Simonetta Tassinari, autrice del libro “Contro-Filosofia dell’amicizia” nella trasmissione SOCIETA’ ANNO ZERO, condotta da Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus.
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