Nanni Moretti dalla Festa del Cinema dice la sua sulla crisi del cinema in sala e sulle difficoltà particolari dell’Italia.
La crisi del cinema secondo Nanni Moretti: “Preferisco i film sul grande schermo”
La Festa del Cinema di Roma ha aperto i battenti nella consueta cornice dell’Auditorium Parco della Musica, che la ospiterà fino al 23 ottobre, giorno di chiusura della kermesse. Come indicato dal nome, appositamente scelto dall’allora sindaco di Roma Walter Veltroni nel 2006, la manifestazione vuole essere una celebrazione dell’esperienza cinematografica. Tuttavia, da tempo ormai si parla di crisi della sala cinematografica, dovuta alla forte competizione dello streaming che ha ridisegnato gli equilibri di produzione e consumo di film e serie tv, come puntualizzato da molti addetti ai lavori negli ultimi tempi, tra cui Ben Affleck, per il quale le sale avrebbero presto ospitato solo blockbuster o film-eventi.
Probabilmente non la pensa così Nanni Moretti, presente alla Festa per accompagnare Il Colibrì di Francesca Archibugi, del quale è uno degli interpreti al fianco di Pierfrancesco Favino, Kasia Smutniak, Benedetta Porcaroli e Berénice Bejo. Durante la conferenza stampa del film, seguita da Thomas Cardinali per Cusano Italia Tv, il regista ha espresso il suo punto di vista di esercente, in quanto proprietario del cinema Nuovo Sacher a Roma, dichiarando tutto il suo amore per la sala.
“Io continuo a credere, forse più di tutti gli altri avendo una mia sala che continua ad essere in vita a fatica, di preferire i film sul grande schermo. Come spettatore continuo a preferire di vedere un film in sala, e come regista e produttore mi vengono in mente solamente dei film immaginando un pubblico nei cinema”.
L’Italia, lo streaming e le leggi che mancano
Moretti, come noto, non ha problemi a dire quello che pensa e, di conseguenza, anche l’analisi delle ragioni che hanno portato alla crisi attuale delle sale cinematografiche, lo porta a esprimere opinioni e giudizi che chiamano in causa responsabilità ben precise. Nel caso specifico, lo streaming e, soprattutto, l’assenza in Italia di leggi specifiche che tutelino i cinema.
“In altri paesi come la Francia c’è una finestra di uscita tra i cinema e le piattaforme, una distanza di 15 mesi, mentre in Italia questo periodo è pari a zero. Ci vuole il nostro lavoro, certamente, ma ci vuole anche un clima e delle leggi che aiutino i film in sala“.
Per approfondire temi e curiosità legate al cinema, l’appuntamento è con Buio in Sala, la domenica dalle 20 alle 22 su Radio Cusano Campus.