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Movimento 5 stelle e gli italiani alla canna del gas



Movimento 5 stelle e gli italiani alla canna del gas

Movimento 5 stelle e gli italiani alla canna del gas. Il termine di uso comune non è bellissimo ma rende l’idea. Sicuramente palesa la condizione economica di tanti italiani che con il reddito di cittadinanza hanno evitato di affidarsi all’estrema ratio della canna del gas. Cosa sarà, per citare Dalla, del reddito di cittadinanza? Il Ministro del lavoro Calderone in un’intervista ha parlato genericamente di un’alternativa, ribadendo la scelta del governo rispetto a una misura che non produce lavoro, ma solo assistenza.

Movimento 5 stelle e gli italiani alla canna del gas

Per essere ancora più chiari rispetto all’introduzione, gli italiani alla canna del gas, son quelli evidenziati da Ettore Licheri, senatore del M5S e componente della Commissione Esteri, intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus.

Sono i cittadini che rimarranno senza reddito di cittadinanza a breve, che Licheri come esponente del Movimento 5 stelle, i genitori politici del sostegno agli indigenti, difende ovviamente con forza in diretta radio: “Quello di cui parlano sarebbe il reddito di cittadinanza 2, solo che lo si chiamerà con un altro nome. Quello che ha detto la Calderone fa piacere perché ha ammesso che la questione delle politiche attive non è partita a causa della mancanza di assunzioni nei centri per l’impiego da parte delle Regioni.”

La canna del gas

Tanto si è detto e scritto dell’assenza di un ponte tra misura di sostegno e assegnazione del lavoro. Tanto si è scritto detto sulle truffe e i pelandroni che preferiscono oziare piuttosto che lavorare grazie al reddito di cittadinanza, tanto si è scritto e detto sull’inefficienza dei centro dell’impiego a livello regionale. Tutto vero, anche se uno dei pregi del reddito è stato quello di aver svelato la situazione salariale del nostro paese ridotta ai minimi termini. Il Senatore Licheri, sul tema della formazione in funzione della ricerca del lavoro, argomento sollevato dallo stesso Ministro del lavoro in termini di progettualità del governo, attacca la scelta sostenendo che “oggi abbiamo 650mila persone che davanti alla promessa di presunti corsi di formazione hanno la certezza che ad agosto saranno alla canna del gas. Si era detto: non vi preoccupate, perché vi facciamo fare un corso di formazione qualificato e vi inseriamo nel mondo del lavoro. Finora di tutto ciò non è stato fatto nulla. Alla fine si lasceranno le cose così, gli si cambierà il nome e si dirà: vedete adesso funziona tutto”.