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Liceo del made in Italy, Giannelli(Presidi):”Si punta a preparare i ragazzi al lavoro in azienda”



Liceo del made in Italy, Giannelli(Presidi):”Si punta a preparare i ragazzi al lavoro in azienda”

Liceo del made in Italy, Giannelli(Presidi):”Si punta a preparare i ragazzi al lavoro in azienda”. Il capo dei Presidi italiani, conferma il sospetto di chi ha definito la proposta del Presidente del Consiglio Meloni, duratnte Vinitaly, un favore a Confindustria, anzi per essere più precisi la “scuola di confindustria”. Ma proviamo ad uscire dagli steccati polemici e ideologici e cerchiamo di capire quale riflessione è sottostante all’dea messa in campo in queste ultime ore.
 

Liceo del made in Italy, Giannelli(Presidi):”Si punta a preparare i ragazzi al lavoro in azienda”

Antonello Giannelli, é il  presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, e questa mattina è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”su Radio Cusano Campus. Non é nuova la riflessione nel nostro paese che parte dal problema di una formazione non adeguata all’ingresso nel mondo del lavoro. Di contro l’obiezione che la scuola deve formarti dal punto di vista culturale e nozionistico e non allenarti al lavoro in azienda. Giannelli ha più volte attraversato il dibattito ricoprendo il ruolo di capo dei presidi italiani e nella conversazione radiofonica fa partire il suo ragionamento dalla constatazione, giusta e basilare, che “quello che conta è che i ragazzi che vanno a scuola seguano lo studio e trovino se stessi nello studio.”
 

Liceo del made in Italy? Una buona idea

 
Partendo da questo assunto il Prof. Antonello Giannelli prende in esame la dichiarazione della Meloni, che al dire il vero non sappiamo se prenderà forma concretamente in questa legislatura: “L’idea della Meloni è buona, sarebbe un incrocio tra un tecnico-economico e un istituto agrario, con una puntata anche nella moda. Si punta ad un liceo che prepari i ragazzi a lavorare in un’azienda. Si mettono insieme le tematiche dell’enogastronomico con la moda, ovviamente questo non esaurisce il made in Italy che riguarda anche l’alta tecnologia. E’ una buona idea, qualcosa che si può fare, quello che mi chiedo è perché si debba fare un con una legge delega e un decreto legislativo e non si possa fare con un aggiornamento del decreto del Presidente della Repubblica del 2010 che disciplina i licei e i tecnici-professionali. Mi sembra un iter potenzialmente più semplice, più veloce”.
 

Istituti professionali in declino

Ad alimentare il dibattito, partito dalla proposta di un liceo del made in Italy, ci ha pensato il Ministro del turismo Daniela Santanché, che ha sottolineato il declino degli istituti professionali, che sarebbero stati colpiti dalla sinistra. Non conosciamo, anzi ci sfugge il movente, ma il tema é in piedi e va preso in cosiderazione, magari al netto della polemica politica. Evitiamo inoltre il duello Liceo Classico contro Istituto tecnico, fuorviante e poco proficuo per il dibattito e sottoponiamo al Prof. Giannelli la domanda più importante, ovvero le ragioni del decliono degli istituti professionali: “Gli istituti professionali sono caduti in disgrazia. Gli istituti tecnici agrari stentano a trovare studenti, sono relativamente poco ambiti. L’Italia era un Paese rurale 100 anni fa, ora abbiamo relegata questa dimensione agricola ad una dimensione più povera dell’economia. Ammodernando l’istituto agrario si potrebbe fare molto. Quando la Meloni dice: per me questo è il vero liceo, credo voglia rinobilitare questo tipo d’istituto”. 
Il tema della formazione va rinobilitato in generale se si partirà da qui tutto il comparto scuola ne trarrà giovamento.