Nella storia dell’uomo ci sono battaglie che hanno cambiato il destino dei popoli portando agli assetti geopolitici che oggi conosciamo. Una di queste è stata la battaglia delle Termopili, del 480 a.C., ricordata per il coraggio ed il valore militare degli Spartani che resistettero a lungo, in minoranza numerica rispetto all’esercito persiano. Si dice che alle Termopili gli Spartani combattere fossero in 300, da qui la leggenda di Leonida ed i suoi coraggiosissimi guerrieri. In realtà erano diverse migliaia i Greci sotto il comando spartano, in quanto molti guerrieri dall’entroterra erano accorsi per difendere i loro confini dall’invasione. Ma il motivo per cui questa battaglia deve essere ricordata con tutti gli onori è spiegato nel libro “Le Termopili e la nascita del mondo libero”, scritto dall’archeologo e fotografo Fabrizio Polacco, intervistato su Radio Cusano Campus.
“Rileggendo le fonti, si scopre che i famosi Trecento che combatterono con Leonida alle Termopili non erano trecento, ma mille; che non si trattava solo di Spartani; che il loro sacrificio non fu un atto di cieco eroismo, ma l’esito di un piano razionale e di un rischio calcolato, grazie al quale sfiorarono la vittoria. Non sapevano che, pur morendo, stavano dando vita ad un’epoca nuova, a una storia che non è ancora finita: la nostra.”
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