Ogni anno, in Italia, circa 120 mila persone sono colpite da infarto. Di queste, circa 25 mila muoiono prima di arrivare in ospedale e tra i 95 mila che arrivano in un centro di cura la mortalità è del 10,95%. Letalità che potrebbe essere ancora dimezzata sia riconoscendo precocemente i sintomi, che offrendo un primo soccorso adeguato. «La RCP, o Rianimazione Cardio Polmonare, è un’importantissima manovra di primo soccorso che, se impiegata correttamente e precocemente, può salvare la vita in caso di arresto cardiaco. La RCP – spiega Francesco Falli infermiere, componente consiglio nazionale FNOPI – supporta artificialmente, a cura del soccorritore, la respirazione e la circolazione con manovre che, se sono efficacemente eseguite, consentono di ritardare la morte biologica del soggetto, in attesa del soccorso avanzato».
Categorie Medicina e benessere
Guarda anche
- Tabacco e cannabis aumentano il rischio di ansia e depressione, i risultati di una nuova indagine
- Una dieta ricca di fibre previene il cancro, ecco il ruolo di una buona flora microbica
- Come riconoscere i sintomi della narcolessia e ottenere una diagnosi certa
- Quando mangiare le uova per dimagrire? Ecco in quale momento della giornata questo alimento aiuta a perdere peso